Alba tragica a Messina. Ancora un incidente mortale sulla riviera nord di Messina. Ancora una volta una giovane perde la vita. Il tratto fatale è quello vicino la chiesa di Grotte, sulla via Consolare Pompea.
Sembra per un incidente autonomo, intorno alle 4,15, l'auto con a bordo Martina Carbonaro, 21 anni (e non 18 come appreso in un primo momento), è finita su un altro mezzo parcheggiato. Non c'è stato nulla da fare. Sul posto i vigili del fuoco e i carabinieri.
Martina Carbonaro, classe 1998, ex studentessa del Liceo Bisazza, è morta sul colpo. Era a bordo di una Fiat Panda, con altre tre amiche. Non era lei alla guida. Due ragazze sono rimaste ferite.
L'auto è andata fuori strada e si è ribaltata, urtando anche un palo dell'illuminazione e finendo sopra un'altra auto. Le giovani erano reduci da una festa di 18 anni e stavano procedendo in direzione nord verso Ganzirri.
Lo scorso 7 maggio lungo la litoranea della zona nord di Messina, tra i villaggi di Paradiso e Contemplazione, in via Consolare Pompea in un altro terribile incidente era morta Margherita Rosso, 24 anni, nipote del vescovo ausiliare di Messina monsignor Cesare Di Pietro.
Persone:
5 Commenti
Alberto
18/06/2019 14:26
Perché giusto sulla litoranea non sono mai stati applicati i dossi artificiali per diminuire la velocità causa di tanti incidenti? Le buche forse non bastano.
Demetrio
18/06/2019 22:50
C'è il limite di velocità come regola generale nei centri urbani di 50km/h quindi che bisogno c'è lì di applicare i dossi artificiali? serve soltanto molta attenzione e concentrazione quando si è alla guida.
Franco
18/06/2019 14:41
Ogni estate un bollettino di guerra. Rip.
Giuseppe
18/06/2019 17:13
Notizie come questa sconvolgono e interrogano le coscienze. Giovani vite interrotte improvvisamente e famiglie distrutte da un dolore inconsolabile. Purtroppo si sa anche che non sarà l'ultima e che il triste elenco è destinato ad allungarsi inesorabilmente. Non si tratta di considerazione fatalista, ma della fredda constatazione statistica relativa all'esposizione ad un rischio che reca insito un tasso di fisiologicità non abbatibile completamente. I decessi per sinistri stradali sono la prima causa di decesso in Italia fra gli under 29, con una tendenza in costante incremento di anno in anno. Proprio per la giovane età delle vittime, si tratta di un fenomeno che presenta ampi margini di prevenzione. Tutti siamo chiamati ad intervenire nell'ambito preventivo, ciascuno con le rispettive competenze, che siano di tipo formativo, educativo, divulgativo o progettuale e di ricerca tecnologica per le aziende. Anche la stampa dovrebbe assumersi la propria parte di ruolo responsabile e, nell'esercizio delle sue funzioni informative, anteporre alle ragioni dettate dall'opportunità, la pressante esigenza di arginare quello che rappresenta sempre più un problema di carattere sociale. Troppo spesso si leggono o si apprendono notizie che riferiscono soltanto il fatto in sé, con gli operatori del settore che rinviano ad eventuali successivi approfondimenti i dettagli relativi alle cause che determinano i decessi. Ma si sa, l'informazione più efficace e che raggiunge il maggior numero di destinatari, è quella veicolata per prima, che per la maggioranza rappresenta e rimane l'unica fonte di conoscenza dei fatti. Sarebbe opportuno, pertanto, che i cronisti si accertassero prioritariamente sulle cause dei sinistri che vedono coinvolte soprattutto giovani vittime. Perché la diffusione di notizie sulle morti avvenute per il mancato uso dei dispositivi di protezione 'salvavita' (cinture di sicurezza, casco, ecc.), per la disattenzione alla guida (uso di smartphone), per l'uso di sostanze che alterano lo stato di coscienza o percezione della realtà (alcool o stupefacenti), per la guida in condizioni di affaticamento o ancora per l'eccesso di velocità, possano rappresentare un monito ad adottare comportamenti corretti e responsabili; possano costituire deterrenti che concorrano a ridurre drasticamente i sinistri con conseguenze letali. Perché anche con la buona informazione si possono salvare le vite...
GIOVANNI
18/06/2019 19:56
BISOGNA METTERE DEI CODOLI COME IN VIA GARIBALDI
Daniele
19/06/2019 17:16
Purtroppo i giovani non si rendono conto della pericolosità dell' andare veloci. Penso che dossi siano necessari