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Nuove rivelazioni sul caso Garlasco: un video inedito svela un dialogo riservato tra Alberto Stasi e Stefania Cappa. Trovato un martello nel canale

Un filmato finora inedito, trasmesso dalla trasmissione "Chi l’ha visto?", riporta sotto i riflettori il delitto di Garlasco, avvenuto nel 2007. Il video mostra un'intercettazione ambientale risalente a quattro giorni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuta il 13 agosto di quell’anno, e documenta un momento di particolare rilievo tra Alberto Stasi, allora fidanzato della vittima, e Stefania Cappa, una delle gemelle cugine della giovane.

Le immagini sono state registrate in una caserma dei carabinieri, dove Stefania Cappa si trovava per essere interrogata. Dopo circa un’ora, il carabiniere incaricato dell’interrogatorio esce dalla stanza con un pretesto, lasciando soli la ragazza e Stasi. I due, ignari di essere ancora sotto intercettazione, si lasciano andare a un dialogo confidenziale.

Appena la porta si chiude, Stasi apre le braccia e viene immediatamente abbracciato da Stefania Cappa, in un gesto che sembra voler trasmettere conforto. «Non mi lasciano stare», sussurra la giovane. «Chi?», chiede lui. «Loro», risponde lei. «Neanche a me, pensano che sono uno str***zo», replica Stasi, che verrà poi condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per l’omicidio di Chiara.

Il video, successivamente tagliato, prosegue con un dialogo tra i due incentrato sul corpo della vittima, che Stasi affermò di aver visto solo per pochi istanti la mattina del delitto. «Ma com’era Chiara?», chiede Stefania. «Me lo stai chiedendo?», risponde lui, portandosi la mano al petto in un gesto sorpreso. Poi aggiunge: «Ho come un flash, l’ho vista a pancia in su con qualcosa di bianco in faccia». A questo punto, la registrazione si interrompe.

Le figure delle cugine Poggi, e in particolare di Stefania Cappa, sono tornate prepotentemente al centro dell’indagine nella giornata di ieri, 14 maggio. Gli inquirenti, con il supporto della protezione civile e dei vigili del fuoco, hanno svuotato con idrovore una roggia situata nei pressi della casa che un tempo apparteneva alla nonna delle gemelle. Dopo ore di analisi con metal detector, sono stati rinvenuti un martello e il bracciolo metallico di una sedia.

Il punto di ricerca è stato individuato sulla base delle dichiarazioni di un nuovo testimone, che ha raccontato di aver visto una donna – ritenuta essere Stefania Cappa, mai formalmente indagata – gettare un oggetto di metallo nel corso d’acqua. Tali affermazioni sono state messe a confronto con quelle rese, e successivamente ritrattate, da Marco Muschitta, un tecnico del gas che all’epoca disse di aver visto una ragazza bionda allontanarsi in bicicletta dalla villa di via Pascoli, con in mano un attrezzo da camino.

Le indagini, dunque, si arricchiscono di nuovi elementi e potrebbero aprire scenari finora inesplorati su uno dei casi di cronaca nera più discussi degli ultimi vent’anni in Italia.

Trovato un martello nel canale

«Un martello a coda di rondine del tipo di quello usato dai muratori e col manico di legno». Il 14 luglio 2008, Giuseppe Poggi, il papà di Chiara, descriveva ai carabinieri l’oggetto 'sparitò dal garage della villetta di via Pascoli che oggi torna di attualità nelle nuove indagini sull'omicidio di Garlasco condotte dalla Procura di Pavia. Ieri nel canale di Tromello, nel Pavese, carabinieri e vigili del Fuoco hanno trovato alcuni oggetti ritenuti interessanti da valutare come possibile arma del delitto. «Dopo il dissequestro della casa - aveva messo a verbale il papà della ragazza uccisa, per sentenza definitiva, da Alberto Stasi - ho iniziato a visionare attentamente tutti gli ambienti per accertare l’esistenza di oggetti e suppellettili». Poggi spiegava di avere cercato dappertutto il martello, «che usavo per schiodare i bancali in legno», anche in giardino. «Era in garage sul davanzale in marmo della finestra» aveva aggiunto, escludendo che fosse stato portato via dalle persone che lo avevano aiutato a risistemare l’abitazione dopo il delitto. Il martello trovato ieri nel canale, che ha comunque caratteristiche molto comuni, è stato sequestrato e sarà sottoposto a verifiche e analisi per valutarne la compatibilità con quello descritto dal padre della vittima.

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