
Una giornata scandita dai simboli più alti dell’identità nazionale ha segnato il 79° anniversario della proclamazione della Repubblica. Il presidente Sergio Mattarella ha aperto le celebrazioni con la tradizionale visita all’Altare della Patria, dove è stato accolto dalle note dell’Inno di Mameli eseguito dalla fanfara del 4° reggimento a cavallo.
Al suo fianco, il ministro della Difesa Guido Crosetto, con cui ha passato in rassegna i reparti schierati per l’occasione. Poco dopo, il Capo dello Stato ha salutato le più alte cariche istituzionali: i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso.
Durante la cerimonia, Mattarella ha fatto pervenire al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Luciano Portolano, un messaggio carico di significato: «Settantanove anni or sono, il popolo italiano decretava, con il suo voto, la nascita della Repubblica... Valori alla base dell’azione delle Forze Armate, con il loro contributo alla cornice di sicurezza in Italia e nel contesto internazionale. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica».
Il momento più emozionante è stato l’omaggio al Milite Ignoto, seguito dal silenzio e poi dal sorvolo delle Frecce Tricolori, che hanno colorato il cielo della Capitale con le scie verde, bianca e rossa. In un’ideale chiusura della cerimonia, gli applausi hanno accompagnato l’atterraggio spettacolare dei paracadutisti della Brigata Folgore, tra cui una donna, che ai Fori Imperiali hanno sventolato una maxi-bandiera italiana di 200 metri quadrati.
Una giornata carica di emozione, memoria e gratitudine per chi ha servito e serve la Repubblica, sotto il segno dei suoi valori fondanti: libertà, democrazia e pace.
Meloni: "Essere italiani è appartenere a qualcosa di grande"
"Il 2 giugno celebriamo la nascita della nostra Repubblica" ha scritto la presidente del Consiglio sui social. "Un giorno - continua Meloni - che ci ricorda chi siamo: un popolo fiero, capace di rialzarsi dopo le prove più dure, tenendo saldi i valori della libertà, dell'unità e dell'identità nazionale. Celebrare l'Italia oggi significa onorare chi ha dato la vita per difenderla, e chi ogni giorno la serve con coraggio, dedizione e silenzioso orgoglio. Essere italiani vuol dire appartenere a qualcosa di grande, che va difeso, amato, trasmesso. Buon 2 giugno a tutti. Viva l'Italia!". A chi le ha chiesto cosa farà per i referendum di 8 e 9 giugno, la premier ha risposto: "Vado a votare e non ritiro la scheda, è una delle opzioni".
Anche il presidente del Senato ha affidato ai social il proprio messaggio. "Oggi 2 giugno, rendiamo omaggio alla scelta del popolo italiano, che nel 1946, con il voto libero e universale, pose le basi della nostra Repubblica", ha scritto Ignazio La Russa. "Celebriamo la sovranità popolare, la centralità della Costituzione, l'unità della Nazione e l'orgoglio di essere italiani. Una Repubblica fondata sul lavoro, sulla libertà, sull'identità di un popolo che mai ha smesso di credere nella propria storia e nel proprio futuro. Il Tricolore sventola alto: simbolo di una Patria viva, fiera e consapevole delle sue radici. Buona Festa della Repubblica a tutti gli italiani. Viva l'Italia!".
Le parole di Occhiuto
“Celebriamo il 2 giugno, la festa della Repubblica. Onorarla significa, oggi più che mai, lavorare quotidianamente per rafforzare i principi su cui si fonda: la sovranità popolare, i diritti inviolabili dell’uomo, la solidarietà e l’uguaglianza. È questa la responsabilità che ci accomuna, come cittadini e come rappresentanti delle istituzioni, nel solco di una storia che si rinnova e di un futuro tutto da costruire.
Grazie al capo dello Stato, Sergio Mattarella, custode della Costituzione e simbolo autorevole e autentico dell’unità nazionale”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e vice segretario nazionale di Forza Italia.
Schifani, celebriamo i valori della Repubblica. La Sicilia alla parata di Roma con il proprio gonfalone
«Il 2 giugno è una giornata profondamente simbolica per tutti gli italiani, un’occasione solenne in cui celebriamo i valori fondanti della nostra Repubblica: la libertà, la democrazia, l’unità e la pace. Anche quest’anno la Regione è presente a Roma, alla tradizionale parata delle Forze armate, con il proprio gonfalone, scortato con orgoglio dal nostro Corpo forestale. Un simbolo della nostra identità, che rappresenta la Sicilia nella sua storia, nella sua cultura e nel suo contributo all’unità nazionale». Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. «La festa della Repubblica - aggiunge - è anche l’occasione per esprimere profonda gratitudine alle Forze armate, alle Forze dell’ordine, ai corpi civili e a tutti coloro che quotidianamente servono lo Stato, in patria e all’estero, con dedizione e spirito di sacrificio».
Caricamento commenti