
Nella notte l'attacco Usa all'Iran, in mattinata i missili su Israele. Ben prima della scadenza di due settimane che aveva promesso per negoziare con Teheran, Donald Trump ha sferrato un attacco a sorpresa in Iran, intestandosi quello che spera sia il colpo di grazia decisivo, dopo nove giorni di bombardamenti israeliani. Ma col rischio di un’imprevedibile escalation in Medio Oriente, dopo le prime minacce partite dalla tv di Stato iraniana, secondo cui «ogni cittadino americano, o militare, nella regione è ora un legittimo obiettivo».
Nessuna vittima
Gli attacchi americani non hanno causato vittime, come ha affermato il capo della Mezzaluna Rossa iraniana, Pir Hossein Kolivand. «Fortunatamente, non ci sono stati martiri durante gli eventi di ieri sera legati all’aggressione statunitense contro gli impianti nucleari iraniani», ha detto, secondo quanto riferisce la televisione di Stato.
«Adesso è iniziata la guerra»
«Adesso è iniziata la guerra», è il post pubblicato sull'account X associato ai Guardiani della Rivoluzione iraniana. Minacce a cui si sono aggiunte quelle degli Houthi, alleati di Teheran. È stato lo stesso presidente ad annunciare il blitz (seguito dalla situation room) con un post su Truth, rivelando che gli Usa avevano «completato con successo» il loro attacco a tre siti nucleari in Iran (Fordow, Natanz ed Esfahan) sganciando «un carico completo di bombe sul sito principale di Fordow». Anche se «Contrariamente a quanto affermato dal presidente Donald Trump» il sito nucleare di Fordow «non ha subito gravi danni» afferma Mohammad Manan Raisi, deputato del Parlamento iraniano di Qom, dove si trova l'impianto nucleare, sottolineando che «non si è verificata alcuna emissione di materiale pericoloso dal sito nucleare dopo l'attacco, poiché il materiale a rischio era stato evacuato dal sito». Così riporta l’agenzia iraniana Mher. Anche il vicegovernatore di Qom, Morteza Heidari, ha affermato che solo una parte del sito di Fordow è stata attaccata, poiché il sistema di difesa aerea è stato attivato nell’area circostante.
La risposta
In mattinata la risposta. L’Idf ha lanciato l’allarme sui cellulari di tutto il territorio israeliano per il lancio di missili dall’Iran verso il Paese. Forti esplosioni si sono verificate nel centro di Tel Aviv. Si tratta di enormi boati consecutivi, con le case che tremano e le sirene che suonano per l’arrivo di altri missili dall’Iran. "Secondo alcune fonti, 30 missili sono stati lanciati dall’Iran verso Israele" così ha chiarito la tv di Stato iraniana, confermando il raid sul territorio dello Stato ebraico. "Ingenti distruzioni sono state causate agli edifici nei punti di impatto dei missili lanciati dall’Iran su Tel Aviv" riferiscono i soccorritori. Il medico dell’Magen David Adom (Mda) Moti Nissan, arrivato sul luogo dell’impatto di un missile iraniano a Tel Aviv ha dichiarato che «la distruzione è davvero enorme. Un missile balistico ha colpito, ci sono due edifici completamente rasi al suolo e diversi altri edifici molto danneggiati. Grazie al rispetto delle istruzioni da parte dei cittadini, si sono verificati solo feriti lievi», ha riferito. Crolli sono stati segnalati anche nel centro del Paese.
«Conseguenze eterne»
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, condannando i bombardamenti americani sui siti nucleari definendoli "oltraggiosi", ha affermato che il suo Paese ha il diritto di difendere la sua sovranità. «Quanto accaduto questa mattina è oltraggioso e avrà conseguenze eterne», ha scritto su X aggiungendo che gli attacchi sono stati «illegali e criminali». «In conformità con la Carta delle Nazioni Unite e le sue disposizioni che consentono una legittima risposta di autodifesa - aggiunge il ministro -, l’Iran si riserva tutte le opzioni per difendere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo. Gli Stati Uniti hanno iniziato una pericolosa guerra contro l’Iran attaccando gli impianti nucleari del Paese. L'Iran si riserva il diritto di difendersi dall’aggressione statunitense con tutte le sue forze» ha concluso.
Il coinvolgimento dell'Italia
Restano di massima allerta le misure di sicurezza intorno agli obiettivi sensibili, le sedi diplomatiche e i luoghi rappresentativi dei Paesi coinvolti nella guerra in Medioriente. Il livello, quello più alto, era stato innalzato già dell’inizio della crisi. Sensibilizzate ulteriormente da stamattina a Roma le misure di sicurezza, dopo l’attacco Usa ai siti nucleari in Iran. Intensificata la sorveglianza degli obiettivi sensibili americani e delle misure a tutela dell’ambasciatore. Innalzata, inoltre, la sensibilizzazione dei servizi in atto per gli eventi di oggi. Tra gli appuntamenti in programma la seconda giornata del Giubileo dei governanti. È allerta massima anche nelle basi americane italiane. Da Aviano a Sigonella, secondo quanto si apprende, l'attenzione è massima. Rafforzati i dispositivi messi in campo per garantire la sicurezza dei militari.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intanto, sta seguendo con la massima attenzione la crisi in Iran e ha convocato per la mattinata una riunione in videoconferenza con i ministri interessati, con il sottosegretario Alfredo Mantovano e con i vertici dell’intelligence.
«Ci auguriamo che dopo questo attacco che ha portato un danno enorme alla produzione dell’arma nucleare, che rappresentava un pericolo per tutta l’area, si possa arrivare veramente a una de-escalation: l’Iran si sieda a un tavolo di trattative. Domani ci sarà una riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue a Bruxelles, e un incontro con il responsabile dell’Aiea, Grossi, che sentirò anche in giornata per capire le conseguenze che possono esserci dal punto di vista della sicurezza» sottolinea, intanto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una dichiarazione.
La posizione della Russia
Gli attacchi contro l’Iran «hanno inferto un duro colpo alla credibilità del Trattato di non proliferazione nucleare e del sistema di verifica e monitoraggio dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, che su di esso si basa». Lo afferma il ministero degli Esteri russo, chiedendo «una reazione tempestiva, professionale e onesta dalla dirigenza dell’Agenzia, senza evasioni e tentativi di nascondersi dietro una 'equidistanza' politica». Anche il Consiglio di Sicurezza dell’Onu «deve reagire», aggiunge Mosca, e perché siano «respinte collettivamente le azioni conflittuali di Stati Uniti e Israele».
La condanna da parte della Cina
«La Cina condanna fermamente l'attacco americano all’Iran e agli impianti nucleari sotto la supervisione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Questa mossa degli Stati Uniti viola gravemente gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale e aggrava le tensioni in Medio Oriente». Lo sostiene in una nota il ministero degli Esteri di Pechino. «La Cina invita le parti in conflitto, in particolare Israele, a cessare il fuoco il prima possibile, a garantire la sicurezza dei civili e ad avviare il dialogo e i negoziati».
La Francia si dissocia
La Francia «non ha partecipato agli attacchi» di questa notte contro i siti nucleari in Iran, «né alla loro pianificazione": lo rende noto questa mattina il ministro degli Esteri, Jean-Noel Barrot, in un primo commento di Parigi all’iniziativa degli Stati Uniti di cui la Francia «ha preso conoscenza con preoccupazione».
1 Commento
Mario Loiero
22/06/2025 09:53
I rappresentanti della pazzia umana (Trump Putin, Netanjau) . Abbiamo bisogno di PACE. Andate a farvi fottere assieme alle vostre pazzie. PACE, PACE, PACE......