Curiosa e sensuale, fragile e modernissima, la creatura più complessa e amata di Guido Crepax rivive e si svela in "Valentina Movie", la prima mostra romana dedicata al disegnatore a Palazzo Incontro fino al 30 settembre.
Un percorso volutamente "anarchico ed emozionale" - come sottolinea la famiglia Crepax, vera anima dell'esposizione - che invita il visitatore ad aggirarsi nelle sale, proprio come Valentina si aggira tra le sue avventure, sospinto dalla curiosità e in bilico tra realtà e sogno. Ed è anche il primo dei festeggiamenti per i 70 anni di Valentina, unica eroina dei fumetti ad avere una data di nascita (il giorno di Natale del 1942) e un naturale e costante invecchiamento durante la sua saga. Curata da Archivio Crepax e da Vincenzo Mollica, la mostra è promossa dalla Provincia di Roma e organizzata da Civita.
"Abbiamo voluto un percorso immersivo e interattivo, coinvolgente e avvolgente - spiega Antonio, il figlio di Guido Crepax durante l'anteprima alla stampa - e siamo felici che sia qui a Roma, la città che ha accolto le prime mostre di nostro padre. E' un'esposizione pensata per far entrare le persone nel mondo del fumetto, che - come mio padre amava sottolineare - 'non e' affatto un'arte minoré". E in effetti è assai difficile non lasciarsi coinvolgere dalle sagome di Valentina a grandezza naturale che segnano il percorso, raccontando il mondo di Crepax ricco di fantasia, di citazioni e di spunti culturali attraverso 120 tavole originali scelte tra le circa 2.600 a lei dedicate. Particolare intrigante, il buco della serratura in una parete da cui solo i maggiorenni possono spiare immagini più forti ed erotiche.
La mostra è strettamente legata al volume "Valentina come Louise Brooks: il libro nascosto" edito da Fandango Libri, a cura di Antonio Crepax e di Vincenzo Mollica. Louise Brooks è la diva del cinema muto, che divenne la musa di Crepax per la creazione di Valentina. A lei è dedicata tutta una sezione di Valentina Movie. E nel 'libro nascosto' c'é il carteggio tra l'autore e la musa, che confessa: "Tu hai afferrato la mia vera essenza". Da gustare anche il prologo della moglie di Crepax, anche lei di nome Luisa, che ammette l'intimità con cui ha convissuto con i due fantasmi di Valentina e Louise: "Anch'io, per non essere da meno, volli tagliarmi i capelli allo stesso modo. Le nostre esistenze si sono continuamente sfiorate". A Palazzo Incontro sono esposti anche una serie di bozzetti e storyboard originali mai visti prima e alcuni video composti da "tavole in movimento" (nulla a che fare con un fumetto a cartone animato) che l'Archivio Crepax sta sperimentando per una futura applicazione.
E sulla modernità e in qualche modo sulla multimedialità di Crepax si sofferma la figlia Caterina, l'altra grande organizzatrice della mostra: "Spesso graficamente nei suoi fumetti c'erano dei suggerimenti, quelli che oggi sono dati dai tasti del computer. In tante tavole consiglia anche la musica - ovviamente jazz, la sua passione - da sentire con la scena rappresentata". Nell'ultima stanza campeggia a caratteri cubitali una frase su Valentina ritrovata dalla famiglia in uno degli scritti del disegnatore: "Vorrei provare ad abbandonarla... farle spegnere la luce una sera e non andarla a disturbare mai più. Ma sono indeciso, ho paura di lasciarla". Per fortuna non lo ha mai fatto.
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