La Germania lascerà il nucleare in coordinamento con i paesi vicini. Lo ha affermato il ministro dell'economia tedesco Philipp Roesler spiegando che il processo avverra' nei prossimi dieci anni e che il piano prevede anche un'espansione della propria rete elettrica. Il cambio di politica energetica, ha spiegato il ministro in conferenza stampa, che prevede la chiusura di tutte le centrali nucleari entro il 2022, "sara' fatto in una prospettiva europea".
"I nostri vicini, Francia e Polonia, hanno trovato interessante quello che stiamo facendo ma molti di loro stanno soffrendo le conseguenze senza vedere i benefici. Per questo dobbiamo lavorare insieme, ad esempio sulle reti elettriche", ha aggiunto Roesler. Dopo il disastro di Fukushima, la Germania ha deciso di abbandonare il nucleare. Tuttavia molti industriali tedeschi hanno criticato i tempi lunghi del governo della Cancelliera Angela Merkel per procedere alla dismissione delle centrali. Ma Roesler, che e' anche vice Cancelliere, ha spiegato che "la transizione energetica e' un progetto di proporzioni storiche.
Dovrebbe essere chiaro a tutti che non si fara' in un anno anche se molte cose sono state decise negli ultime mesi". Il ministro ha spiegato inoltre che non dovra' essere lo stato a guidare l'espansione delle infrastrutture di rete. Secondo il gestore della rete elettrica Tennet l'espansione della rete, per compensare l'uscita dal nucleare, costera' circa 20 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. La Germania e' carente di cavi elettrici che collegano il Nord con il Sud. Mentre l'energia eolica e' principalmente prodotta al Nord del paese, la gran parte della domanda arriva dalle zone piu' industrializzate che sono al Sud e a Ovest.
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