Sabato 23 Novembre 2024

L'inflazione frena
a maggio

L'inflazione a maggio è rimasta invariata rispetto ad aprile e ha fatto registrare un aumento del 3,2% su base annua (+3,3% ad aprile). Lo rileva l'Istat diffondendo il dato definitivo che conferma la stima provvisoria. L'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, scende al 2,2% dal 2,3% di aprile. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo scende al 2,1% (era +2,2% nel mese precedente).
  Rispetto a un anno prima, aggiunge l'Istat, il tasso di crescita dei prezzi dei beni scende al 4,0% dal 4,2% del mese precedente e quello dei prezzi dei servizi si porta al 2,1% (era +2,2% ad aprile). Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi diminuisce di un decimo di punto rispetto al mese di aprile.
  Il rallentamento dell'inflazione risente principalmente della flessione congiunturale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,6%). Per contro, un rilevante effetto di sostegno alla dinamica dell'indice generale deriva dall'aumento su base mensile dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+1,7%), interamente spiegato dal rialzo del prezzo dell'Energia elettrica (+4,7% rispetto ad aprile). I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori diminuiscono dello 0,1% su base mensile e il tasso di crescita tendenziale scende al 4,2%, con una decelerazione di cinque decimi di punto percentuale rispetto ad aprile 2012 (+4,7%).
  L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) risulta invariato sul mese precedente e registra un aumento del 3,5% su quello corrispondente del 2011 (era +3,7% ad aprile). Anche in questo caso sono confermate le stime preliminari. L'indice Ipca a tassazione costante (Ipca-Tc) registra una variazione nulla su base mensile e un aumento del 2,5% in termini tendenziali.
  L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% sul piano congiunturale e una crescita del 3,0% su quello tendenziale.

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