Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

L'arte raccontata
in 100 capolavori

 Un meraviglioso volto di Cristo risorto di Botticelli, da Ditroit, mai esposto in una mostra, così come il ritratto di Monet fatto a sua moglie Camille, una rarissima Madonna con Bambino di Mantegna, per la prima volta in Europa: questi e molti altri gli straordinari capolavori che dalle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo arriveranno a Vicenza per 'Raffaello versus Picasso', la grande mostra che il 6 ottobre inaugurerà la Basilica Palladiana il cui restauro (durato cinque anni e costato 21 milioni di euro) si sta concludendo in queste settimane. "Abbiamo raggiunto proprio ieri la quota di 30.000 prenotazioni, una cifra incredibile di questi tempi, e non solo", dice il curatore Marco Goldin, patron di Linea d'ombra che ha prodotto l'importante rassegna.

 

"Il ritmo è quello di circa mille prenotazioni al giorno, che nella mia esperienza quindicennale di mostre trova un suo analogo solo con l'esposizione dedicata a Van Gogh e Gauguin a Brescia nel 2005". Soprattutto gruppi e scuole, che a quattro mesi dall'apertura si vogliono assicurare la presenza a uno degli eventi espositivi del 2012. La mostra, spiega Goldin, segna l'esordio di un progetto di durata biennale che coinvolgerà la Basilica Palladiana di Vicenza e la Gran Guardia di Verona, dove saranno allestite a rotazione le due mostre, che comunque si differenzieranno, pur lasciando immutato il nucleo principale delle opere. Per il 2012-'13 tema delle mostre sarà la storia del ritratto e della figura, mentre nel 2013-2014 l'iniziativa verterà sul paesaggio, ma sempre si tratterà di una carrellata di capolavori che con arditi accostamenti racconteranno al largo pubblico l'evoluzione dell'arte nei secoli. Divulgazione e alta qualità delle opere, che come sempre vanno a braccetto nelle produzioni di Goldin, accolte senza eccezioni con molto favore dal pubblico.

 

Per cui, visti i primi dati, sembra già vinta la scommessa di portare migliaia di persone in una città bellissima, ma fuori dai circuiti del turismo culturale nazionale. Intanto fervono i lavori per apprestare le strutture temporanee, indispensabili per l'accoglienza dei moltissimi visitatori, biglietteria, area shopping, guardaroba, che non hanno potuto trovare posto nell'immenso salone della Basilica in cui saranno allestiti i dipinti. Dopo il poderoso restauro (finanziato per intero dalla Fondazione Banca Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona) che ha consolidato in modo definitivo ( e seguendo la normativa adeguata sei anni fa a rischio sismico forte) la straordinaria architettura palladiana, arriveranno quindi le cento opere che Goldin è riuscito a ottenere in prestito dalle maggiori collezioni internazionali. Il percorso espositivo inizierà con una preziosa tavola del Beato Angelico, che protetta in una teca, sospesa in aria, nella magnificenza del fondo oro e del blu lapislazzuli accoglierà i visitatori. "La mostra sarà una storia di sguardi", sottolinea Goldin, che nella prima sezione affiancherà le opere di carattere religioso, grazia ed estasi che introducono alla dimensione spirituale dell'uomo. Un vero splendore il susseguirsi delle Madonne, tra cui quelle di Mantegna e di Bellini (una meraviglia che arriva anche questa dal Museo di Detroit), cui seguiranno le immagini del Cristo immortalato dai maestri del passato. Ecco la Flagellazione di Caravaggio (dalla collezione della Banca Popolare di Vicenza, come la Coronazione di spine), le Crocifissioni di Antonello da Messina, Bellini, Veronese, il Cristo risorto di Botticelli, tavola fragilissima e per questo mai raramente esposta, che Linea d'ombra ha fatto restaurare per portarla a Vicenza.

Nella sezione sulla nobiltà del ritratto ci saranno invece i dogi di Tiziano, Gentile Bellini, gli aristocratici di Rubens, i sovrani di Velazquez, mentre i capolavori di Raffaello, Giorgione, Durer introdurranno al tema del ritratto quotidiano quale rappresentazione dell'anima. In particolare, la sezione indagherà il rapporto tra la pittura di Manet e l'arte spagnola e l'influenza del Moroni su Degas. La mostra si conclude con una una vasta rassegna sul Novecento, lo sguardo inquieto del XX secolo attraverso gli autoritratti di Van Gogh, Gauguin, Cezanne, Bonnard e i corpi nudi, contorti di Bacon o di Freud (prestito eccezionale della National Gallery di Edimburgo). E' però con Picasso, presente con l'Italienne, che la concezione apollinea della figura si fa dionisiaca, destrutturando totalmente la forma. Che poi ritorna con Balthus, Giacometti, Nolde, in molte, varie declinazioni. Fino a Wyeth e Lopez Garcia, l'ultimo dei grandi pittori figurativi che parteciperà all'inaugurazione della mostra.

Caricamento commenti

Commenta la notizia