Lunedì 18 Novembre 2024

La casa non è più
un "bene rifugio"

Investire in un bene immobiliare non è sempre la scelta migliore. Soltanto il 17% degli italiani è convinto che i risparmi vadano spesi per l'acquisto di una casa (contro il 33,5% di solo un anno fa); per il 36% degli italiani è meglio mantenere la liquidita' in attesa che la crisi passi (erano il 25,5% l'anno scorso). E' il dato che emerge dalla ricerca dell'Osservatorio Censis-Abi sulla societa' italiana.
  Il 41,1% degli italiani ritiene che negli ultimi sei mesi il prezzo degli immobili sia diminuito (+25% un anno fa). Il problema e' la poca fiducia nella tenuta dei prezzi del mercato immobiliare, prezzi che tradizionalmente tendono a salire. Una percentuale influenzata dalla crisi economica: gia' nel 2009 erano il 36,6 gli italiani che credevano nella contrazione dei prezzi delle abitazioni. Nonostante la nuova imposta Imu, niente lascia pensare che gli italiani venderanno la propria casa per tornare in affitto come trent'anni fa. Nel 1981 gli italiani che vivevano in una casa di proprieta' erano il 64%, una percentuale che oggi e' salita all'81. Un dato, quello evidenziato dal rapporto Censis-Abi, tanto significativo se confrontato con quello degli altri Paesi europei: ad esempio, solo il 46% dei tedeschi e il 61% dei francesi vive in una casa di proprieta'. Solo la Spagna conferma il trend dell'Italia (con l'83%). I costi legati alla proprieta' delle case spingeranno a una razionalizzazione del patrimonio immobiliare degli italiani. Altra problematica importante riguarda le seconde case, abitazioni per lo piu' non occupate, che in Italia sono circa 3,5 milioni. La pesante penalizzazione dell'imposta Imu spingera' in misura notevole a una riduzione del numero delle case non occupate: oggi corrispondono al 17% (negli anni '90 erano il 21% del totale). Forte la tendenza degli italiani a disfarsene, soprattutto quando cio' sia redditizio, o comunque a trovarne un nuovo utilizzo.

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