Lo aveva annunciato e oggi, in occasione della "Giornata per la carità del Papa" lo ha ribadito dall'altare ai fedeli di Mercogliano (Avellino): "I soldi che raccogliamo - ha detto don Vitaliano - dovrebbero essere destinati a opere di carità del Santo Padre, ma andrebbero ad alimentare le casse dello Ior, che è una banca al centro di strane vicende. Non è certo la sua figura di guida ad essere in discussione, ma cosa c'entra una banca con il Vaticano e con la missione della Chiesta cattolica?".
Dopo un lungo silenzio, durato quattro anni, lontano dai cortei e dalle manifestazioni 'No Global', ritorna sui temi d'attualità don Vitaliano della Sala, il prete avellinese. "Da quattro anni - raccolta don Vitaliano - guido i mille fedeli della mia parrocchia, affidatami dopo un periodo di sospensione deciso allora dall'Abate di Montevergine durante il quale mi fu concesso di celebrare la Messa ma senza la presenza dei fedeli in Chiesa". Don Vitaliano parla delle sue vicende bevendo un caffé in un bar del Paese: "Non mi hanno neanche ridato ufficialmente l'incarico di parroco, ma solo quello di amministratore parrocchiale normalmente utilizzato per brevi periodi. Ciò non mi impedisce di dire quello che penso e, soprattutto quello che sento essere il sentimento dei miei fedeli".
Don Vitaliano preparandosi per la Messa nella sua Chiesa di San Pietro e Paolo tiene a sottolineare la sua devozione per il Papa: "E' un teologo eccelso, un saggio e soprattutto un uomo onesto, ma ciò che lo circonda è opaco". Gli fa eco uno dei suoi fedeli che lo assiste in sagrestia: "Noi lo vediamo come un marinaio in mezzo a una tempesta". "Ho letto che ieri - prosegue Don Vitaliano della Sala - il Papa ha incontrato cinque cardinali. Se è la chiarezza quella che cerca, avrebbe fatto meglio a incontrare cinque parroci, magari di piccoli paesi o di quartieri a rischio come Scampia a Napoli o lo Zen di Palermo. Loro, come me, sono il vero termometro di quale sia la considerazione dei fedeli, amplificata anche da questo particolare momento di crisi, verso i vertici della Chiesa".
Una volta sull'altare, al momento dell'omelia, iniziata con il racconto della nascita di San Giovanni Battista, don Vitaliano si è rivolto ai fedeli, una sessantina di persone in tutto, mostrando loro la locandina che promuove la "Giornata della Pietà del Papa" e poi ha detto: "Invece di dare i soldi al Vaticano devolveremo quanto raccolto oggi a persone in difficoltà della nostra comunità, magari a Giovanni". Un nome che tutti a Mercogliano conoscono: fu lui, Giovanni Barbieri, imprenditore della zona disperato per la sua azienda in crisi, a presentarsi in Banca lo scorso 25 maggio, con due bottiglie incendiarie in mano, intenzionato a dare fuoco ai locali del'istituto. Poco prima di compiere l'insano gesto aveva inviato un sms proprio a don Vitaliano: "non voglio fare male a nessuno", c'era scritto.
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