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Mafia, è guerra tra pm
per il blitz di ieri
Messineo si difende

FRANCESCO MESSINEO

E' ormai scontro aperto alla procura di Palermo sul blitz che ieri ha portato in cella 47 presunti affiliati dei clan agrigentini. Un'operazione intempestiva che avrebbe interferito con un'inchiesta che doveva portare alla cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro condotta dai carabinieri del Ros, secondo Teresa Principato, il procuratore aggiunto che coordina le indagini sulla mafia trapanese. Il magistrato ha messo nero su bianco le sue lamentele e girato un'email infuocata a tutti i colleghi. Oggi è arrivata la risposta piccata del procuratore Francesco Messineo che, vistando i fermi, ha di fatto autorizzato il blitz "accontentando" i pm della dda che coordinano le inchieste sulle cosche agrigentine che hanno ritenuto di eseguire i provvedimenti nonostante i colleghi avessero paventato il rischio che così si sarebbe "stoppata" l'inchiesta sul padrino latitante. L'operazione - scrive di fatto Messineo - è pronta dai primi di maggio. Abbiamo già dilazionato i termini per consentire che andassero avanti le indagini su Messina Denaro. "Ora - aggiunge il capo della Procura - ho ritenuto preminente rispetto al possibile approfondimento della linea investigativa già da tempo in atto l'esecuzione di un provvedimento doveroso avuto riguardo alla gravità dei fatti accertati". Ma a insorgere, oltre all'aggiunto Principato e ai suoi sostituti, convinti che l'inchiesta dei carabinieri, soprattutto negli ultimi periodi, aveva offerto spunti investigativi ottimi, sono gli stessi militari del Ros che oggi hanno incontrato i magistrati per discutere del caso. Al comando generale la cosa non sarebbe piaciuta affatto e i militari dell'Arma sarebbero arrivati a ipotizzare di interrompere l'attività di ricerca del padrino trapanese su cui tante energie di uomini e mezzi il Raggruppamento Operativo Speciale ha impiegato.(ANSA).

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