Quattro sub morti dopo essere rimasti incastrati nella 'Grotta del Sangue': la trama sembrerebbe quella di un film horror ma quella di Palinuro, località turistica del Cilento, frequentatissima in questi giorni, è una stata una tragedia che ha segnato a lutto un'intera comunità e le famiglie delle persone coinvolte, due delle quali residenti a Roma, una a Reggio Calabria ed una quarta, una donna, a Salerno. Scene di disperazione sul porto della cittadina con i familiari accorsi, prima in attesa di un miracolo e poi travolti dal dolore. La giornata di gran caldo aveva invogliato il gruppo a recarsi a fare l'escursione nella grotta dal nome sinistro ma che in verità è così chiamata per l'intenso rosso che si accende sulle sue pareti. Sul posto si erano recati nella tarda mattinata anche i componenti di un altro gruppo di quattro persone ma questi ultimi sono riusciti a salvarsi forse intravedendo il pericolo che stavano correndo.
L'immersione si è presto trasformata in tragedia. E' possibile che i quattro siano rimasti bloccati all'interno di un cunicolo della grotta a causa della sabbia sollevatasi durante il loro passaggio. L'acqua è diventata così improvvisamente torbida. L'oscurità potrebbe aver determinato la perdita di contatto tra i due gruppi. L'ipotesi è quella di cui hanno parlato alcuni dei quattro sopravvissuti che sono riusciti ad allontanarsi. Gli altri quattro invece hanno perso l'orientamento e non sono riusciti più a trovare la via d'uscita. Viene considerata invece molto meno probabile l'altra ipotesi, quella del cedimento di una parete di un cunicolo della grotta. Se tale tesi fosse avvalorata, i quattro sub sarebbero rimasti imprigionati tra le rocce crollate all'improvviso nel cunicolo che collega l'interno della grotta alla sua uscita. Subito dopo che è scattato l'allarme, sul porto turistico di Palinuro si sono registrati momenti di forte tensione, con un frenetico via vai di sommozzatori e imbarcazioni che hanno fatto la spola con la grotta.
Sullo scalo anche il sindaco di Centola-Palinuro, Carmelo Stanziola, per seguire da vicino i tentativi di salvataggio. Il primo corpo a essere stato recuperato è quello di Andrea Pedroni, romano di 41 anni. Posto sulla banchina del porto di Palinuro (Salerno), intorno a lui si sono stretti in un pianto disperato il padre e la madre. Dopo meno di due ore è stato recuperato il corpo di Douglas Rizzo, romano di 41 anni, nato a Londra. Si trattava del capo cordata del gruppo dei quattro e che per la prima volta si era recato a Palinuro. A piangerlo, sul porto, la moglie con in braccio il figlio di 7 mesi. Il terzo corpo riportato in superficie è quello di Susy Cavaccini, di 36 anni, salernitana, mentre l'ultimo a essere e poi riportato in superficie è stato Panaghiotis Telios, di 23 anni, di origine greca ma residente a Reggio Calabria. E' stato ricoverato invece in osservazione per un collasso all'ospedale di Vallo della Lucania il titolare del diving center che aveva organizzato l'escursione. Roberto Navarra, infatti, si era immerso nella grotta preoccupato per il ritardo dei quattro nella fase di risalita. Ritornato a bordo da solo, è stato colto da un malore. I corpi delle vittime recuperate si trovano ora nell'obitorio dell'ospedale di Vallo della Lucania, nel Salernitano. L'Asl locale ha disposto l'invio di una equipe sanitaria nella zona di Palinuro per fornire supporto medico e psicologico ai familiari.
La giornata di oggi è stata segnata da un'altra morte in mare. A Capri, al largo della Punta di Tiberio, un uomo di 70 anni, residente a Napoli, durante un'immersione subacquea guidata da una società di diving di Baia, è stato colto da malore e, nonostante i disperati tentativi per salvarlo è morto nel corso della sua risalita. L'istruttore 55enne è stato portato al pronto soccorso di Capri dove si trova in osservazione. Lieto fine, invece, per l'avventura di un altro sub, Francesco Leone, di 27 anni, che si era immerso alle 6,30 nelle acque del nord della Sardegna. Dato per disperso al largo di Stintino dopo l'allarme lanciato dal suo amico di immersioni che lo aveva perso di vista durante la risalita, il giovane è stato trovato dai soccorritori in un tratto di costa lontano dal luogo in cui si era immerso. Leone potrebbe aver perso l'orientamento e sarebbe tornato in superficie senza poter avvisare il compagno. Lo hanno trovato lungo la costa, mentre vagava sotto il sole.