Ci vuole sempre un'ispirazione per fare una collezione. Un po' come accade agli scrittori e perfino ai giornalisti, davanti al foglio bianco o alla videata intonsa. Succede anche a Giorgio Armani: un giorno - ha raccontato - se ne stava sul terrazzo di casa sua, in via Borgonuovo 11 a Milano, e pensava proprio a questo. Doveva metter mano ad Armani Privé, sapendo che l'alta moda è cosa ben diversa da un pret-porter di lusso. Doveva immaginare una nuova ed esclusiva allure per il prossimo inverno, sapendo che le forme della haute couture sono speciali e su di tono.
Improvvisamente, si è reso conto di come fossero cambiati nel frattempo i colori del cielo, passato dall'azzurro al rosa intenso che a sua volta già stava sfumando nel grigio della sera, verso il nero della notte. Ed ecco, semplice ed elegante, l'idea ispiratrice per Armani Privé: le luci del giorno, non quelle solari che chiamano al lavoro, ma quelle sfumate e degradanti dell'alba e del tramonto, momenti più intimi e intensi, fatti di celesti e di grigi perlacei, di mauve e di rosa pallido, di acceso corallo, di profondo blu e di nero costellato di cristalli come la volta di un planetario. Tradotta in 64 uscite sulla passerella del Palais de Chaillot, l'ispirazione 'Lumieres d'un jour' diventa una collezione molto preziosa, ma sciolta, più sciolta del solito, un'alta moda più inserita nei codici armaniani classici, sempre con scarpe basse, quelli che tolgono alla femminilità l'aria imponente da valchiria.
L'idea centrale è data dai pantaloni, morbidi e larghi, da portare con aria quasi scanzonata, con giacca-camicia, quasi un poncho in lana corposa, con cardigan ricamati in accostamenti di velluto e di organza sulla schiena. In testa, il tocco di feltro o le velette di tulle tempestate di cristalli, come un piccolo cielo di stelle che si appoggia sul viso. Completano, queste ultime, gli abiti più preziosi, che sembrano schiudersi sul busto, in canettiglia canestrata, in baguette rosa o nere, ricamate sullo sbieco delle forme. Ma è forse la tuta pantalone color cielo scuro, inframmezzato da scaglie di sole acceso dal tramonto, quella che lascia il segno, suggella lo stile della collezione, studiata per accontentare anche le donne con un fisico non superperfetto e magari più morbido. Impegnativa come sempre anche questa stagione di Armani Privé. Anche stavolta Giorgio Armani, impegnato a tempo pieno nel suo lavoro, si è sognato la collezione perfino di notte. "Mi capita di continuare a immaginare i vestiti mentre dormo, talvolta sogno che tutto è pronto per la sfilata ma gli abiti non ci sono". Ognuno ha i suoi incubi!
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