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Giambattista Valli
e la ninfa dei boschi

"L'alta moda è più facile!": come frase ad effetto, questa di Giambattista Valli non è male. Ma lui poi la spiega e non sembra più una sparata: "Diversamente dal pret-a-porter - dice - questo è un sogno, non ti impone scelte né schemi economici e neppure la preoccupazione di dettare una tendenza e lanciare messaggi. Qui puoi fare qualcosa di libero e di atemporale". Sospesa nel tempo, ecco dunque sulla passerella parigina la nuova alta moda di Valli, sognante come promesso, flottante e floreale, una galleria di quadri tra l'impressionismo e il fauvismo, ma senza obbligare nessuno a soffermarsi sulla storia dell'arte, anzi scoraggiando le citazioni. E' una ninfa dei boschi, una creatura silvana, con l'abito che sembra cresciuto come edera sul corpo. 

La passerella profuma di fiori e di muschio, la giovane dea della collezione si chiama Beatrice Marchetti, ha 16 anni, viene da Brescia, fa la studentessa e la modella, questa è la sua prima passerella d'alta moda, ma ha già conquistato Valli che l'ha adottata come indossatrice d'atelier per questa stagione. Il suo viso fresco sboccia dal cappottino di macramé rosso con fiori applicati in rilievo, uno dei soli due capi in tinta unita di tutta la sfilata, con 36 uscite e altrettante modelle ("finalmente mi posso permettere questo lusso" dice soddisfatto Giambattista). 

Il resto - dicevamo - è tutto a stampa di fiori, confusi, mescolati, astratti o più realisti, in una ossessiva ripetizione di colori dai rossi freddi e caldi ai verdi liquidi come acqua e densi come lichene. Il broccato ristampato e decorato con foglie applicate, oppure ingabbiato nell'organza, forma abiti dalle forme antiche (ricordano un po' Las Meninas, le damigelle di Velasquez) ma dallo stravagante sapore moderno sottolineato da un impianto squadrato e da una eccentrico uso dei volants, abbondanti e sbiechi, a formare bordure o corpetti, colli o sottane. I visi sono avvolti in invisibili velette su cui si posano le farfalle, a sottolineare che queste creature fanno parte della flora, più che della fauna. Si sente in passerella il profumo dello stagno pieno di ninfee, di fiori di campo, di erba apena tagliata. Il vestito che dietro è un tubino sboccia davanti come un cespuglio di roselline selvatiche, che sembrano danzare sui sandali di raso senza tempo e senza trend. Tutto è reso più moderno da bijoux che sono oggetti d'arte, sculture, tralci di fiori, rami di platano con bacche e foglie dorate in un contrasto forte con la leggerezza di una bellezza che 'dura un attimo, come la foglia che cade sull'acqua".

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