Lunedì 23 Dicembre 2024

Consumi a picco
giù del 2,3%

L'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala a maggio scorso una riduzione del 2,3% in termini tendenziali ed una flessione dello 0,9% rispetto al mese precedente. Nel maggio 2012 c'e' stato lo stesso numero di giornate lavorative del 2011. "Il dato fortemente negativo dell'ultimo mese, che segue la pesante riduzione registrata ad aprile (-5,4%), evidenzia - spiega Confcommercio - lo stato di estrema criticita' della domanda per consumi, una delle fasi piu' difficili della nostra recente storia economica".

I dati sui consumi si inseriscono in un quadro che evidenzia per tutti gli indicatori congiunturali, qualitativi e quantitativi, il permanere di una situazione economica particolarmente difficile. La dinamica tendenziale dell'ICC di maggio riflette un aumento dello 0,6% della domanda relativa ai servizi ed una riduzione della spesa per i beni (-3,3%). La riduzione piu' sensibile ha interessato, come di consueto, il segmento relativo alla mobilita' (-13,4%), al cui interno - rileva Confcommercio - si segnalano diminuzioni di un certo rilievo per quasi tutti i beni ed i servizi che compongono l'aggregato.
  Fanno eccezione solo i trasporti aerei che evidenziano un trend debolmente positivo.

Per l'abbigliamento e le calzature (-3,9%), l'alimentare le bevande e i tabacchi (-1,7%) ed i beni e servizi per la casa (-2,6%) la contrazione dei volumi acquistati dalle famiglie nel mese di maggio, rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, si inserisce in un contesto che vede ormai da mesi una situazione di continuo ridimensionamento della domanda, che ha assunto nel mese di aprile toni preoccupanti. In ulteriore diminuzione sono risultati, anche a maggio, i consumi per alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (-1,0%).

Continuano a fare eccezione alla generalizzata tendenza alla riduzione, i consumi per i beni e i servizi per le comunicazioni (+2,3%). Questo segmento ha mostrato negli ultimi due mesi una marcata tendenza alla decelerazione nei primi mesi del 2012, infatti, le variazioni tendenziali erano prossime al 10%. I dati destagionalizzati mostrano a maggio una riduzione dell'ICC dello 0,9% rispetto ad aprile. In termini di media mobile a tre mesi l'indicatore segnala un ulteriore arretramento, proseguendo nella fase di ridimensionamento iniziata ad ottobre del 2011.

Nel mese di maggio - si legge ancora nella rilevazione di Confcommercio - la riduzione dei volumi acquistati dalle famiglie ha interessato sia la componente relativa ai beni (-1,1%) sia quella relativa ai servizi (-0,3%). La componente di spesa piu' penalizzata dalla scelta delle famiglie risulta quella relativa ai beni e servizi per le comunicazioni (-4,7%).
  Anche per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa, nel mese di maggio si e' registrata una riduzione di un certo rilievo (-1,1% rispetto ad aprile); il dato conferma le difficolta' che attraversa il settore, per il quale, da gennaio, la tendenza e' improntata ad una progressiva riduzione della domanda. Un contenuto ridimensionamento e' segnalato anche per i beni e servizi per la casa (-0,2%).

Relativamente alle altre voci i contenuti aumenti registrati a maggio rispetto ad aprile si configurano come modesti recuperi rispetto alle sensibili riduzioni rilevate nei mesi precedenti.
  Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di luglio 2012 si stima una variazione congiunturale nulla dell'indice dei prezzi al consumo. Il dato porterebbe ad una riduzione del tasso di crescita tendenziale, stimato attestarsi al 3,1% a fronte del 3,3% registrato a giugno.

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