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Il sonno aiuta a memorizzare ricordi recenti

Il segreto di un bravo pianista? Fare un pisolino ascoltando la melodia che ha appena imparato a suonare. Al cervello basta infatti qualche piccolo 'suggerimento' durante il sonno per rafforzare la memorizzazione dei ricordi appena immagazzinati durante la veglia, come per esempio i movimenti delle dita sulla tastiera del pianoforte. E' quanto dimostra uno studio della Northwestern University pubblicato su Nature Neuroscience. I ricercatori guidati da Ken Paller hanno chiesto ad alcuni volontari di imparare a suonare due diverse melodie al pianoforte. Dopo questa fase di apprendimento, gli aspiranti pianisti hanno dormito per circa 90 minuti ascoltando una delle due melodie studiate in precedenza. Per l'esattezza, questo suggerimento musicale è stato passato al cervello in una fase precisa del sonno, quella a onde lente, in cui si fissano i ricordi. Una volta risvegliati, i volontari sono stati sottoposti a un nuovo test di abilità e hanno dimostrato di suonare con più sicurezza e meno errori la melodia che avevano ascoltato durante il sonno. I ricercatori stanno ora valutando se questo meccanismo può essere applicato anche ad altri tipi di apprendimento, e non solo quello relativo al movimento delle dita. Chi sogna di poter imparare una lingua straniera ascoltando delle registrazioni durante il sonno, però, deve ancora attendere. "La differenza fondamentale - spiega Paul J. Reber, psicologo e autore dello studio - è che la nostra ricerca dimostra che viene rafforzata la memoria di qualcosa che si è già imparato di recente, e non che possa essere imparato qualcosa di nuovo durante il sonno". Al massimo, concludono i ricercatori, l'ascolto durante il sonno potrebbe essere utile per migliorare e rafforzare le nozioni già faticosamente imparate sui libri.

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