Lusso non gridato, leggero, silenzioso come la neve, nella nuova collezione di alta moda di Raffaella Curiel, che sfila questa sera a Roma, a S.Spirito in Sassia, davanti ad un parterre che vedrà seduta in prima fila anche la signora Clio Napolitano. La neve è lo spunto che ha ispirato a Lella Curiel una serie di abiti da sera in delicati toni del bianco e del grigio, ricamati e lavorati pensando a fiocchi e cristalli.
"L'idea è nata dopo aver ricevuto in dono un meraviglioso libro - racconta la sarta - 'Le cedre du Liban' di Desiree Sadek. Sono rimasta affascinata dalle immagini di questi alberi d'inverno. Ne ho rapito le luci, le forme dei rami che ho fatto stampare su rasi, su impalpabili mousseline o ricamare su finissimi tulli. La neve é simbolo di pace, d'infiniti silenzi, di serenità ed è ciò che auguro a tutti voi". Ma nella nuova collezione non manca un tocco di bizzarra ironia, con i guanti con unghie finte applicate. "Ne ho fatti 50 paia, per graffiare l'invidia - dice la stilista - sono l'accessorio giusto in una società dove tutto è finto".
Gli abiti puntano su abbinamenti e tessuti innovativi. Un trench in lana double color aragosta è stampato pitone. Si porta sulla gonna di camoscio intrecciato con ricami a borchiette e con la blusa di chiffon. Il giubbotto finto cocco di lana cloqué è accompagnato a una gonna kilt di visone nero e alla blusa di jersey nero. I dettagli sono preziosi, come i bottoni gioiello di smalto di varie dimensioni. I completi di abito e il mantello 'Jolie Madame' sono in flanella grigia, in jersey spina pesce, in cashmere grigio con applicazioni di pelliccia di breitschwanz. Il vestito di raso è stampato a simulare lo stesso pelo. I 'Curiellini' (abiti e tailleur che hanno reso celebre la sartoria Curiel) sono di tweed con ricami all'inglese, a punto pieno, ingentiliti da colli di velluto.
Poi arrivano mischie di pied de poule a rombi, principe de Galles, lane chevrons. Abiti da sera costruiti a pieghe romane che fanno intravvedere piccole trasparenze in crepe o georgette, o in velluto con applicazioni di pizzo macramé con gonne drappeggiate molto sensuali. La linea. Le spalle di mantelli e giacche sono appena accennate, dritte, arrotondate verso le maniche. I pantaloni sono dritti o svasati, ma sempre leggeri. La vita è segnata e i fianchi a baschina evidenziati. Le gonne hanno orli irregolari, ripresi e poi lasciati, o sono costruite a pieghe sbieche asimmetriche, omaggio a Gigliola Curiel senior, fondatrice della sartoria. I corpini sono piccoli, con accenni di drappeggi appena evidenziati. Colori: tutte le gradazioni del grigio, antracite, perla, tocchi di ocra e marrone, rubino, blu avio, nero mischiato al verde, beige, bianco, oro, argento, bronzo. Gli accessori come sempre realizzati e scelti dalla figlia della stilista, Gigliola Curiel: cappelli a tesa larga, pantofole ricamate con perle, guanti unghiati e calze di pizzo o lurex.
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