I domini Internet stanno cambiando radicalmente. Dopo le aperture mondiali dell’Icann a nomi in cinese ed arabo e alla personalizzazione spinta del suffisso, novità arrivano anche per i nostri domini '.it'. Cade il tabù per le parole accentate e c'è una propensione alla internazionalizzazione. Le possibilità, che potranno portare vantaggi soprattutto ad aziende che vogliono rafforzare la loro presenza in Italia, partono da domani 11 luglio. Sono state annunciate da Registro.it, l’anagrafe italiana della Rete gestita dal Cnr di Pisa.
In pratica, si potranno registrare domini con accenti come 'caffè.it'; distinguere il significato di una parola in base all’accentazione come nel caso di 'lèggere.it' e 'leggère.it'. Ma anche usare i caratteri di uso comune in francese e tedesco come ad esempio la 'ss' di strasse o la 'c' di garcon. Si parte con queste due lingue, entro il 2013 la possibilità verrà estesa anche alle altre 23 lingue ufficiali dell’Ue.
«Questa doppia opportunità tecnicamente definita Internationalized Domain Names (Idn) apre la possibilità di registrare un dominio con estensione .it letteralmente uguale a molti nomi e marchi oggi esclusi da una sorta di digital divide linguistico», spiega Maurizio Martinelli, responsabile Servizi Internet e sviluppo tecnologico dell’Iit-Cnr. «L'introduzione mette il dominio ".it" al passo con i registri internazionali e va incontro alle esigenze delle regioni italiane bilingue come Valle d’Aosta e Trentino Alto-Adige». «Una svolta che punta all’internazionalizzazione della targa '.it' ben oltre i confini dell’Unione Europea», aggiunge Domenico Laforenza, direttore dell’Iit-Cnr e del Registro.it.
Contemporaneamente a queste novità, il Registro.it apre le registrazioni a tutti i paesi dello spazio economico europeo (See) come Islanda, Norvegia, Liechtenstein, lo Stato della Città del Vaticano, Repubblica di San Marino e Svizzera. Era l'ultimo blocco di paesi europei rimasti: è dal 1999, infatti, che il Registro.it è aperto al resto dell’Ue.
L'apertura delle registrazioni, dalle 14 di domani, seguirà la modalità 'perpetual after landrush': i nomi saranno cioè registrati secondo l’ordine di arrivo. Non ci sono previsioni riguardanti le richieste, tenendo presente che si parte da una base di siti registrati con il dominio '.it' di oltre 2 milioni e 300 mila (dati Iit-Cnr del dicembre 2011). «Orientativamente prendiamo a riferimento quello che è accaduto in altri paesi: nel primo mese le registrazioni sono state all’incirca 30 mila, poi si sono rilassate», osserva Martinelli.
Riguardo la situazione dei domini a livello mondiale, qualche settimana fa l’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), organizzazione non profit nata con il compito di garantire sicurezza, sviluppo e stabilità di Internet, ha aperto ad una nuova classe potenzialmente infinita di nomi di dominio di primo livello (da ".love" a ".apple"); mentre da qualche mese è consentito ai paesi in cui si parla e si scrive in una lingua non latina di richiedere domini di primo livello che rispecchino il loro linguaggio scritto nativo, come il cinese e l’arabo.