Google potrebbe pagare 22,5 milioni di dollari di multa per ricomporre una causa negli Usa che vede il motore di ricerca accusato di aver aggirato le disposizioni sulla privacy dei clienti che usano Safari di Apple, il browser di cui sono dotati pc e notebook ma anche tanti smartphone come gli iPhone. La notizia è riportata dal Wall Street Journal. Il quotidiano, citando fonti vicine alle indagini, sottolinea che questa sarebbe l'ammenda più elevata mai inflitta ad una singola azienda dalla Federal Trade Commission (Ftc), il regolatore del commercio americano, anche se - aggiunge - l'importo è modesto per il colosso del web che genera una somma equivalente ogni cinque ore. La vicenda risale allo scorso febbraio quando - dopo la scoperta di un ricercatore - proprio il Wall Street Journal aveva rilanciato la notizia che Google e altre aziende pubblicitarie usavano codici di programmazione speciali, 'cookie', nascosti in Safari, per monitorare e registrare le abitudini di navigazione Internet degli utenti. Mountain View aveva cominciato a rimuovere i cookie che secondo l'azienda erano stati impostati inavvertitamente e non avevano provocato danni ai consumatori, ma queste rivelazioni avevano innescato un'indagine da parte della Ftc. Nelle ultime settimane, Google e la Federal trade Commission avrebbero dunque negoziato un accordo: i termini esatti non sono ancora stati approvati dalla Ftc e quindi potrebbero ancora cambiare prima di essere pubblici, fa notare il Wall Street Journal.
Google ha già rimosso il meccanismo che le avrebbe consentito di aggirare la privacy sul browser di Apple, che potrebbe costarle una multa di 22,5 milioni di dollari da parte della Federal Trade Commission (Ftc), e fa sapere che i cookies pubblicitari in questione non raccolto alcun dato personale. E' quanto si legge in una nota del colosso di Mountain View, nella quale si precisa: "Non possiamo entrare nei dettagli, tuttavia ricordiamo che definiamo degli standard di privacy e sicurezza altissimi per i nostri utenti. La FTC si é focalizzata su una pagina del centro assistenza pubblicata oltre due anni prima della nostra composizione amichevole e un anno prima che Apple cambiasse la sua politica per la gestione dei cookies. Ora - conclude la nota - abbiamo cambiato la pagina e rimosso dal browser di Apple i cookies pubblicitari, che non hanno raccolto alcuna informazione personale".