Sabato 21 Dicembre 2024

Bce: per l'occupazione
nessuna speranza

La "graduale ripresa" della zona euro prevista dalla Bce sarà "smorzata dalle "tensioni del debito sovrano e del loro impatto sulle condizioni del credito, dal processo di aggiustamento dei bilanci del settore finanziario e non finanziario e dall'elevata disoccupazione". E' quanto scrive il bollettino mensile della Bce.

NON PREVISTO MIGLIORAMENTO OCCUPAZIONE AREA EURO- Le indagini della Bce "non segnalano miglioramenti per il prossimo futuro" del mercato del lavoro dell'area euro e nel secondo trimestre è previsto un ulteriore calo. E' quanto si legge nel bollettino mensile che ricorda come "le condizioni siano ulteriormente peggiorate. L'occupazione è diminuita, mentre il tasso di disoccupazione ha continuato ad aumentare". Il settore più colpito sono le costruzioni (-1,3%). La banca centrale segnala anche una riduzione del tasso di crescita della produttività.

CON IMU POSSIBILE EFFETTO SU SETTORE COSTRUZIONI - "In Francia e Italia, sull'attività del settore costruzioni potrebbero pesare i provvedimenti tesi al risanamento dei conti pubblici, come l'aumento delle imposte sugli immobili e il graduale rientro delle misure fiscali a favore degli investimenti in immobili residenziali". E' quanto afferma la Bce nel bollettino mensile.

BANCHE SI RAFFORZINO, CHIAVE PER CREDITO ECONOMIA - "E' essenziale che le banche seguitino a rafforzare, ove necessario, la propria capacità di tenuta". E' quanto scrive la Bce nel bollettino mensile secondo cui "la solidità dei bilanci bancari sarà un fattore chiave per agevolare sia un'adeguata offerta di credito all'economia, sia la normalizzazione dei canali di finanziamento".

PRESSIONE SU PREZZI MODERATA, INFLAZIONE SOTTO 2% IN 2013 - "Le pressioni sui prezzi dovrebbero restare moderate" e l'inflazione dell'area euro, al 2,4% a giugno, "dovrebbe scendere ancora nel corso del 2012 per riportarsi sotto il 2% l'anno seguente". Lo scrive la Bce nel suo bollettino mensile secondo cui anche tenendo conto del taglio dello 0,25% stabilito dal consiglio direttivo il 5 luglio "i rischi sull'andamento dei prezzi rimangono bilanciati". I "rischi al ribasso sono connessi all'impatto di una crescita inferiore al previsto dell'area euro".

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