Allargare la base dei lettori e rendere la lettura un'abitudine sociale diffusa, partendo prima di tutto dai più piccoli. E' l'obiettivo che si pone il progetto 'In vitro', promosso dal Centro per il libro e la lettura in collaborazione con gli Enti Locali, le associazioni dei bibliotecari, editori e librai, e con Nati per leggere, e presentato questa mattina a Roma.
Una sperimentazione che partirà all'inizio del prossimo anno per la durata di un biennio (2013-2014), con un finanziamento di 2 milioni di euro, il coinvolgimento di cinque province (Biella, Ravenna, Nuoro, Lecce, Siracusa), una Regione (l'Umbria), 60 mila bambini (25 mila dei quali neonati) e le loro famiglie. Il target di riferimento principale di 'In vitro' sono i piccoli nati (fino ad un anno di età) e i bambini in età prescolare, che riceveranno un kit di 3-5 libri e materiale didattico e illustrativo anche per i genitori, che saranno così chiamati a partecipare in maniera diretta. Per la distribuzione dei kit saranno coinvolte le strutture pediatriche locali.
Il progetto prevede inoltre la creazione di una nuova figura professionale (il promotore della lettura) e un programma avanzato destinato ai ragazzi più grandi e agli adulti, con letture, incontri, concorsi. "Un Paese in cui si legge poco ha scarse possibilità di vivere dignitosamente nel futuro - afferma il ministro per i Beni e le Attività Culturali Lorenzo Ornaghi, intervenuto alla presentazione del progetto -. Allargare la base dei lettori è una sfida importante, anche se non facile considerando che non esistono modelli precostituiti, ma solo buone pratiche. La caduta dei livelli di lettura ha effetti sulla capacità di padroneggiare il lessico e un uso più povero della lingua porta ad un inevitabile impoverimento della comunicazione con effetti devastanti sulla società e sulla comprensione degli eventi e dell'ambiente che ci circonda. Il deficit cognitivo - conclude il ministro - è ostacolo alla crescita di un Paese".
"Lo scopo del progetto che tocca il 5% della popolazione - spiega Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il Libro e la Lettura - è incidere sui comportamenti e le abitudini di lettura degli italiani. I lettori abituali nel nostro Paese sono il 18% della popolazione, noi dobbiamo stimolare i lettori occasionali, pari al 31%. L'aspetto rilevante è che nessuno diventa lettore abituale se non comincia a leggere da bambino".
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