Sono in tutto 2.300 i prosciutti Dop (Parma, San Daniele e Modena) sequestrati dai Nas di Cremona in una quarantina di stabilimenti di stagionatura emiliani e friulani perché provenienti da maiali nutriti con rifiuti speciali, cioè scarti dell'industria alimentare che dovevano essere smaltiti negli impianti di biogas. Il proprietario dell'allevamento e' stato denunciato per frode in commercio e vendita di prodotto non genuini, e anche per traffico illecito di rifiuti in concorso con il titolare di due aziende alimentari (una nel mantovano e una nel parmese) che gli vendeva gli scarti di produzione. Al sequestro di 1.900 prosciutti di Parma e di Modena e 400 San Daniele, per un valore di circa 300 mila euro, si e' arrivati dopo un'indagine partita la scorsa primavera, che e' coordinata dal procuratore della Repubblica di Mantova Antonino Condorelli. L'operazione 'Trash food' e' infatti partita quando i carabinieri si sono accorti durante un'ispezione igienico-sanitaria della grande quantita' di rifiuti speciali, animali e vegetali, stoccati in un allevamento di suini. Gli scarti venivano usati come mangime per gli animali. Per questo sono subito stati sequestrati 750 maiali e 30 mila tonnellate di scarti di lavorazione. E poi, stabilito che l'allevamento vendeva le cosce per diversi prosciutti Dop - che hanno specifiche indicazioni su come vanno cibati gli animali, non certo con scarti di lavorazione - il gip di Mantova, su richiesta della Procura e dei Nas, ha emesso il decreto di sequestro preventivo di tutte le cosce ottenute dalla maiali dell'allevamento e macellati negli ultimi 15 mesi. Se dai controlli sanitari risulteranno idonee al consumo umano, perderanno comunque la dicitura Dop.