La cannabis è dannosa per la salute, e anche le sue applicazioni terapeutiche vanno eseguite soltanto sotto il controllo medico. Lo ribadisce un documento siglato dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio assieme a 18 presidenti delle piu' importanti Società Scientifiche italiane, da quella di farmacologia a quella di medicina generale.
Lo statement evidenzia e chiarisce che la cannabis e i suoi derivati sono sostanze tossiche e pericolose per l'organismo. I principi attivi della cannabis, infatti, sono in grado di produrre nel tempo alterazioni della memoria, delle funzioni cognitive superiori quali l'attenzione, compromettendo quindi l'apprendimento e i tempi di reazione: "Le Societa' scientifiche - si legge nel documento - ne sconsigliano quindi esplicitamente qualsiasi uso di tipo voluttuario".
Quanto all'uso medico dei farmaci a base di Thc tutte le societa' scientifiche sono state concordi nel definirli farmaci di seconda scelta escludendo, per altro, la possibilità di qualsiasi autogestione da parte del paziente: "Mi fa molto piacere che le maggiori societa' scientifiche si siano espresse cosi chiaramente su questi temi - ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del Dpa - e' un segnale molto positivo che testimonia un alto senso di responsabilità a cui spero consegua un cambio culturale anche nella società civile e politica".
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