Un tempo era Casablanca in Marocco la meta per chi voleva cambiare sesso, ora è Belgrado. Solo l'anno scorso circa 100 stranieri e serbi hanno cambiato sesso grazie al bisturi, e i numeri sono in crescita secondo il Belgrade Center for Genital Reconstructive Surgery, con richieste che arrivano da Francia, Russia, Urina, Usa, Sudafrica, Singapore e Australia. La ragione sta in parte nel fatto che questi interventi chirurgici sono costosi, controversi, complicati ed evitati in molti altri Stati, tra cui Austria, Ungheria, Romania, Bulgaria, Grecia e gli altri dell'ex Jugoslavia. In Francia invece i chirurghi si lamentano che non hanno la formazione adeguata e sono spesso criticati dai colleghi per dedicarsi a questo tipo di interventi, tanto che molti francesi vanno a farsi operare in Belgio. Negli Usa solo il 5% dei chirurghi effettua questo intervento. La Serbia invece ha prezzi più bassi, 10mila dollari contro i 50mila degli Usa. Durante il regime di Tito la transessualità non era neanche menzionata nei testi medici, ma dal 1989 sono iniziate queste operazioni grazie al chirurgo Sava Perovic. In 20 anni la Serbia è diventata così un punto di riferimento per la chirurgia transgender, con 4 centri medici specializzati. Il tutto si fa con un solo intervento di 6 ore, evitando il trauma di operazioni multiple al paziente. Il paziente ha bisogno di due lettere di raccomandazione di psichiatri che attestino il suo disturbo d'identità sessuale, un anno di counseling e uno di terapia ormonale. (ANSA).
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