La storia dei due malati ricorda in qualche modo quella di Timothy Brown, l'unico uomo al mondo considerato curato dall'Aids in seguito appunto a impianti di cellule staminali a causa di un cancro. Ma lo studio su questi due pazienti - la cui identità viene protetta - è andato all'incontrario: scienziati del Brigham and women hospital di Boston guidati da Daniel Kuritzek - consapevoli del successo ottenuto a Berlino su Timothy Brown, hanno spedito questionari e richieste a tutti gli ospedali "cercando" pazienti colpiti dall'Aids che avessero anche ricevuto trapianti staminali a causa di tumori.
Due pazienti rispondevano alle caratteristiche della ricerca: "Entrambi gli uomini - ha spiegato Kuritzek - avevano ricevuto chemioterapia per il cancro e trapianti di midollo ma rispetto a quanto accade normalmente non avevano mai sospeso le medicine antivirali per l'Aids. Si erano sottoposti così ai trapianti prendendo ancora i farmaci per l'Hiv". E questa sarebbe secondo gli esperti una delle chiavi del successo dei trattamenti nell'eliminare il virus Hiv.
Secondo il rapporto, i due uomini avevano livelli riscontrabili del virus Hiv nel sangue prima dei trapianti e subito dopo "ma con il tempo, mentre le cellule dei donatori sostituivano quelle dei pazienti, il virus è sparito dal loro organismo". Uno dei malati è ancora 'libero' dal virus a due anni dal trattamento l'altro a tre anni e mezzo.
"Dobbiamo essere cauti prima di dichiarare questi pazienti curati - ha però sostenuto Kuritzek - non possiamo dire "siete come il paziente di Berlino" in quanto essi sono ancora sotto medicinali per l'Aids". Gli stessi scienziati osservano come "quella dei trapianti di midollo non può certo essere la strada per tutti i malati". Ma questi casi aumentano le speranze di trovare un modo per aggirare il virus che resta nelle cellule seppure dormiente.
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