Sabato 23 Novembre 2024

Ok l'asta dei Btp
Le Borse in rialzo

Il Tesoro ha venduto 5,48 miliardi di euro di Btp a 5 e 10 anni, contro un target massimo di 5,5 miliardi, con il tasso sul decennale in calo sotto il 6% e una buona domanda. Sulla scadenza a 10 anni il rendimento medio è sceso al 5,96% dal 6,19% di fine giugno e su quella a 5 anni al 5,29% dal 5,84% del mese scorso.

Il Tesoro ha venduto anche Btp novembre 2015 fuori corso d'emissione con un rendimento del 4,49%. In totale la domanda ha raggiunto i 7,6 miliardi. Più in dettaglio, sono stati assegnati 2,244 miliardi del Btp 2017, 2,485 miliardi del Btp 2022 e 750 milioni del Btp 2015. 

Lo spread Btp-Bund stringe poco sotto i 460 punti base (459) dopo i risultati dell'asta del Tesoro. Il rendimento del 10 anni italiano è sceso sotto il 6% al 5,98%. 
 
Piazza Affari prosegue in rialzo dopo l'asta dei Btp che si è chiusa con un tasso sul decennale in calo sotto il 6 per cento. Il Ftse Mib sale del 2,2% a 13.913 punti. In deciso rialzo sul paniere principale i bancari con Intesa Sanpaolo e Mps che guadagnano circa 6 punti percentuali.

TOKYO CHIUDE IN RIALZO - La Borsa di Tokyo chiude in rialzo dello 0,80% con l'indice Nikkei a 8.635,44 punti. 

ASIA POSITIVA, FIDUCIA SU SALVATAGGIO EUROZONA - Mercati positivi in Asia. L'ottimismo sulle prossime mosse della Bce a tutela dell'euro ha fatto dimenticare il calo della produzione giapponese a giugno e della fiducia delle imprese coreane ai livelli più bassi degli ultimi 3 mesi. Tokyo ha guadagnato lo 0,8%, contrastate Hong Kong (+1,41%) e Sanghai (-0,51%), ancora in fase di contrattazioni, bene invece la piazza di Seul (+0,8%) e quella di Sidney (+0,85%), favorita dall'andamento dei titoli estrattivo-minerari. A parte lo scivolone di Fujitsu (-12,46%) e di Kansai Electric Power (-11,2%), dovuti entrambi ai conti trimestrali peggiori delle stime degli analisti, sul listino nipponico hanno brillato i grandi esportatori da Fujifilm (+6,2%) a Konica-Minolta (+5,77%) dopo conti in ordine, mentre Mitsubishi Motors (+4,17%) ha rialzato le stime sull'intero esercizio. Bene ad Hong Kong China Coal Energy (+3,93%), China Resources (+3,44%) e Cosco Pacific (+2,43%), mentre a Sidney hanno fatto il botto gli estrattivo-minerari Coalspur Mines (+10%) e Iluka Resources (+9,2%), a differenza di Ramelius Resources (-12,81%), che ha chiuso il trimestre con una produzione inferiore alle stime.

OGGI TEST BTP, TESORO PUNTA SU EFFETTO-BCE  - Dopo il buon esito delle aste della settimana appena conclusa, il Tesoro può puntare sull'effetto-Draghi per l'appuntamento chiave di oggi, quando ci sarà un vero e proprio test sul debito italiano con l'asta sui Btp. Gli occhi saranno puntati sui titoli a medio e lungo termine: il Tesoro offrirà fra 1,25 e 2,25 miliardi del Btp benchmark quinquennale giugno 2017 e fra 1,5 e 2,5 miliardi del decennale settembre 2022, oltre a 750 milioni del titolo fuori corso d'emissione novembre 2015. Un obiettivo massimo complessivo di 3,5 miliardi, non enorme, che date le nuove condizioni sui mercati e le novità che tutti si attendono per la settimana entrante, dovrebbe riscuotere buon successo secondo gli esperti. 

Venerdì Via XX settembre ha collocato con successo tutti gli 8,5 miliardi di euro di Bot semestrali a sei mesi con tassi in calo di mezzo punto a fronte di una domanda che si è confermata solida raggiungendo i 13,7 miliardi. Il rendimento medio è sceso al 2,454% dal 2,957% di giugno. A sostenere la richiesta ha contribuito di certo la scadenza contestuale di Bot per 8 miliardi, per cui era scontato che almeno parte di questa liquidità venisse reinvestita, ma in termini di rendimenti il contributo maggiore è arrivato dal clima più disteso sui mercati che ora puntano tutto su un maxi-intervento della Banca centrale europea dopo che il presidente, Mario Draghi, ha annunciato "tutto il necessario" per difendere l'euro. Gli spread si sono raffreddati con il Btp-Bund sceso quasi fino a 450 punti base, 90 in meno rispetto ai livelli precedenti all'uscita del presidente dell'Eurotower. Il colloquio telefonico i leader di Francia e Germania, Hollande e Merkel, che faranno "tutto" per la moneta unica, e sembrano intenzionati ad accelerare sull'attuazione del piano anti-spread concordato a fine giugno, ha messo in ombra le contrarietà della Bundesbank, il cui presidente Jens Weidmann vedrà Draghi prima del consiglio del 2 agosto: si punta su un'intesa con l'istituto tedesco che dovrebbe risultare, come minimo, nella ripresa degli acquisti dei titoli di Stato. 

Intanto, come spiega una nota di Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Mario Monti e la cancelliera tedesca Angela Merkel "hanno avuto uno scambio di vedute telefonico circa la situazione della zona euro" convenendo che "Germania e Italia prenderanno tutte le misure necessarie a proteggere l'euro zona", ed "hanno anche reiterato la loro comune richiesta che venga data attuazione alle Conclusioni del Consiglio Europeo del 28-29 giugno senza alcun ritardo". Il clima per i titoli di Stato italiani, insomma, sembra decisamente migliorato rispetto a giovedì scorso, quando i Ctz maggio 2014 in asta, venduti per tutti i 2,5 miliardi di euro massimi previsti, avevano pur registrato un aumento dei tassi al 4,86% dal 4,712% del collocamento del mese scorso. E a fornire un'indicazione di come siano cambiate in meglio le cose dopo le parole di Draghi è forse la riapertura degli stessi Ctz avvenuta il giorno dopo l'asta principale: poco dopo l'apertura del presidente Bce, che ha fatto schizzare i mercati, gli investitori si sono presentati con un boom di richieste per i titoli zero coupon, con una domanda di quasi tre miliardi a fronte di soli 375 milioni offerti e collocati. L'alto rendimento (e il basso prezzo) cui sono stati assegnati i titoli ieri era nel frattempo diventato particolarmente appetitoso.

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