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Ouzo amaro,la tragedia
della Grecia in crisi

PATRIZIO NISSIRIO
"OUZO AMARO - LA TRAGEDIA GRECA DALLE OLIMPIADI AL GOL DI SAMARAS" 
(FAZI, PAG. 128, EURO ,90)

Come ha fatto la Grecia ad arrivare a un passo dall'uscita dall'Euro, con l'economia e la società in ginocchio, migliaia di imprese che chiudono e oltre la metà dei giovani senza lavoro? A questo interrogativo cerca di rispondere Patrizio Nissirio in "Ouzo amaro - La tragedia greca dalle Olimpiadi al gol di Samaras" (Fazi, pp. 128, 4,90 euro), un racconto della 'tragedia greca' che indaga tra economia, politica, ma soprattutto racconta l'impatto della catastrofe economica sulla società ellenica.

Le cause, dunque: innanzitutto una classe politica incapace di rinunciare a qualche privilegio in nome dell'interesse comune. Incapace di guardare avanti, al futuro delle generazioni a venire, e prendere decisioni che soltanto tre anni fa avrebbero potuto salvare il Paese dal baratro in cui è sprofondato. Poi la speculazione finanziaria che cavalca la crisi economica globale, una diffusa corruzione, un disinteresse molto diffuso per la 'cosa pubblica'.

Dopo il successo dell'ebook uscito ad aprile, esce ora la versione cartacea di Ouzo amaro, aggiornata agli ultimi sviluppi politico-economici ed approfondita: Nissirio, giornalista ANSA, ex corrispondente da Atene ed inviato nelle fasi cruciali della crisi greca, viaggia tra gli indicatori economici, le pieghe dei bilanci statali e le richieste pesantissime avanzate dalla comunità internazionale; ma anche tra la gente, o meglio, in mezzo alla gente. Come quando racconta i drammatici scontri di piazza di febbraio, tra l'odore acre dei fumogeni e le voci disperate - di quelli che la crisi non l'hanno certo provocata - che fanno notizia soltanto quando accade qualcosa di fatale o di eclatante. "Erano quasi le cinque del pomeriggio, l'ora per la quale i sindacati del settore privato (GSEE) e pubblico (ADEDY) avevano convocato una grande manifestazione, un "assedio" del Parlamento greco in un ultimo, in larga parte disperato, tentativo di impedire che all'interno dell'assemblea si votasse l'ennesimo pacchetto di misure di austerità", scrive l'autore. C'erano migliaia di persone radunate in piazza Syntagma (Costituzione), domenica 12 febbraio 2012. C'erano tutti i ceti sociali, dal professore di matematica alla massaia.

C'erano anche personaggi come "Manolis Glezos, l'ottantanovenne leggendario partigiano che staccò la bandiera nazista dall'Acropoli nel 1941, e Mikis Theodorakis, il grande compositore delle musiche di Zorba il greco". L'austerità passò, ma Atene si risveglio con diversi edifici in cenere, dati alle fiamme da gruppi di estremisti.

L'alfa, per l'autore di Ouzo amaro, può essere arbitrariamente fissato alle Olimpiadi del 2004. "Quando si spensero le luci della cerimonia finale, la realtà iniziò a prendere forma cancellando il sogno: quei sedici giorni di grande sport rappresentavano anche una voragine finanziaria e sarebbero diventati una serie interminabile di occasioni mancate".
La crisi ellenica non è soltanto frutto dell'egoismo della sua classe dirigente. E' anche figlia dei giochi contabili che hanno spinto la Grecia a un passo dal collasso. E poi ci sono i partner europei "che danno lezioni ad Atene, ma continuano a curare in maniera spesso spregiudicata i propri interessi". E ora cosa succederà? Le elezioni del 17 giugno hanno prodotto un governo di coalizione debole, guidato da Antonis Samaras (omonimo del calciatore della nazionale che ha segnato il gol tanto simbolico quanto inutile contro la Germania agli Europei di calcio) e che ha di fronte scelte durissime: tagli, riforme impopolari, abolizione di privilegi. La crisi ellenica, e con essa quella dell'Euro. Capire la 'tragedia greca' può servire a immaginare il prossimo, difficile futuro dell'Europa.

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