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Bellucci: il sesso?
Meglio uomini maturi

"Torno nella mia Italia. Ai primi di settembre girero' il nuovo film di Mimmo Calopresti. E' la storia di un'amicizia, quella fra tre uomini e una donna. Mi piace sperimentare, sono fortunata". Cosi', sul numero di "Chi" oggi in edicola, Monica Bellucci, intervistata da Alfonso Signorini, rivela il suo prossimo impegno cinematografico. E aggiunge: "In questo lavoro la fortuna di sperimentare ce l'hai quando ti arrivano le proposte. Quello che mi affascina di piu' e' avere dei registi che arrivano con una proposta che mi sorprende, per un ruolo che non avrei mai immaginato".

"Non mi crea problemi invecchiare sullo schermo, se il ruolo e' bello - continua la Bellucci -. La fortuna e' che noi attori non andiamo mai in pensione. Se sei pronta a metterti ogni volta in gioco, e' bello che il gioco continui".


  Sui rapporti di coppia tra donne e i cosiddetti "toy-boy" l'attrice sottolinea: "Il corpo di un ragazzino riconosco che e' bellissimo, ma non mi dice nulla sessualmente. Che me ne faccio? Riconosco la freschezza di un ragazzo, ma non riuscirei mai ad avere uno sguardo sensuale nei suoi confronti. Lo vedrei un po' come mio figlio. Un uomo che ha un po' di vissuto sul suo corpo e sulla sua faccia sicuramente ha da raccontarmi molto di piu'. E' piu' misterioso. E, di conseguenza, molto piu' erotico". E sul sesso aggiunge: "Tutto quello che appartiene alla sfera ludica, al gioco erotico, e' ammesso. La coppia deve giocare. E, sempre nel rispetto del gusto reciproco, non devono esserci limiti, ne' paletti".
 

Infine, sul suo rapporto con il marito, l'attore francese Vincent Cassel dice: "Con lui vivo giorno per giorno. Lo dico sempre: 'Oggi si', domani non si sa'. Non c'e' una legge della felicita'"; e sulle sue figlie, Deva e Leonie, conclude: "Se non avessi loro sarei una donna a meta'. Lo dico senza paura: avevo bisogno di passare da li'. (...) Io ho una femminilita' che ha bisogno di passare per la maternita'. Prima di loro mi sono sempre concentrata sul lavoro. Poi capita un giorno, magari mentre ti vesti, che ti dici: 'Non e' possibile che due tette servano solo a riempire un bel vestito'. E cominci a interrogarti sulla maternita'. E poi scopri che sei nata per quello. Parlo per me, ovvio".

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