L'occupazione ha tenuto nel 2011.
Dall'estate scorsa l'Italia è tornata in recessione, ma l'andamento dell'occupazione - rileva una indagine del CSC Confindustria - nella media 2011 ha registrato una sostanziale tenuta. "Cio' grazie sia all'effetto positivo del seppur lento e parziale recupero del Pil tra la fine del 2009 e l'inizio del 2011 sia al fatto che le imprese, nonostante livelli di attivita' molto bassi rispetto a quelli pre-crisi, hanno risposto alle contrazioni di produzione e ordini nella seconda parte dell'anno espandendo di nuovo il ricorso alla CIG".
L'indagine rileva, tra dicembre 2010 e dicembre 2011, una sola lieve flessione dell'occupazione nelle aziende associate: -0,3% dopo il -1,1% nel 2010 e il -2,2% nel 2009. Il dato medio sull'andamento dell'occupazione nel 2011 - osserva il CSC - maschera differenze consistenti tra settori e classi dimensionali. Nelle imprese che applicano contratti dell'industria l'occupazione dipendente e' calata complessivamente dello 0,4%. La caduta piu' marcata si e' osservata nelle costruzioni (-4,1%), mentre il comparto alimentare e' il solo ad aver registrato una netta ripresa (+1,2%). Come negli anni precedenti, la contrazione occupazionale e' stata piu' ampia nelle imprese fino a 15 dipendenti: -3,3% (dopo il -3,6% del 2010 e il -3,9% del 2009) rispetto al -0,7% nelle medie e al +0,1% nelle grandi. Questo andamento differenziato riflette quello dell'occupazione a tempo indeterminato (95,2% dell'occupazione alle dipendenze a fine 2010): -2,9% nelle piccole imprese contro il -0,9% e il -0,2% nelle medie e nelle grandi.
Nelle imprese di dimensioni inferiori e' calata anche l'occupazione temporanea (-3,3%), che in quelle medio-grandi e' invece cresciuta in modo sostenuto (+8,9% e +12,4% rispettivamente). Nei servizi il bilancio occupazionale nel 2011 e' risultato in pareggio, ma il dato medio riflette una ripresa nel commercio (+3,4%) e nelle telecomunicazioni (+4,3%) che controbilancia il calo nei trasporti (-1,1%) e nelle altre attivita' del terziario (-0,9%).