Il risultato, descritto sulla rivista Nature, si deve al gruppo di ricerca coordinato dal Consiglio nazionale francese per la ricerca scientifica (Cnrs). I ricercatori sono riusciti a rilevare il valore di 'rotazione' (o spin) di singoli nuclei di atomi di metallo e a "catturare" in questo modo una delle misure più inseguite dai ricercatori. Il risultato apre in modo concreto alla possibilità di sfruttare lo spin atomico per realizzare i futuri computer quantistici. Coordinati da Wolfgang Wernsdorfer, i ricercatori sono riusciti a 'leggere' per la prima volta in maniera 'diretta' lo spin nucleare di alcuni atomi metallici. Si tratta di un passo importante in quanto lo spin, un valore associabile ad ogni particella e non è definibile con la logica 'classica', se non intendendolo come una sorta di 'rotazione' della particella stessa. Lo spin è infatti considerato da tempo come il potenziale elemento di base dei computer quantistici, un analogo del bit tradizionale. Lo spin nucleare, a differenza di quello degli elettroni, è un valore che si conserva a lungo nel tempo, per decine di secondi. Questo accade perché i nuclei riescono a essere più facilmente isolati dall'ambiente esterno, le cui influenze potrebbero modificarne lo stato e quindi l'informazione. In quest'ottica, la capacità di 'leggere' elettronicamente lo spin nucleare di singoli atomi di metallo apre una strada più concreta allo sviluppo di questi nuovi computer.