Il verdetto sulla battaglia legale tra Apple e Samsung, considerato come la sentenza del secolo in ambito tecnologico, potrebbe deludere le attese. Lo sostiene la rivista Forbes, citando l’analista Trip Chowdhry, della Global Equities Research che ritiene improbabile la vittoria netta di una delle due parti. «Qualunque sia il verdetto dei giudici - ha scritto Chowdhry in una nota agli investitori – il risultato più probabile sarà un prolungato negoziato tra le parti coinvolte per un accordo su licenze incrociate tra Apple, Samsung e Google, senza quasi alcun passaggio di mano di soldi» in termini di risarcimenti per violazione dei brevetti.
Nell’aprile del 2011 Apple aveva accusato Samsung di aver copiato iPhone e iPad con il suo Galaxy, chiedendo in cambio 2,5 miliardi di dollari di risarcimento per la violazione di sette suoi brevetti.
L'azienda coreana aveva a sua volta attaccato Cupertino per aver infranto 5 suoi brevetti, chiedendo royalties per 422 milioni di dollari e negando che possa esserci un monopolio su un 'rettangolo arrotondato con un touchscreen'. Alcuni osservatori ritengono che il vero oggetto del contendere di questa battaglia sia Google e il suo Android, utilizzato dalla maggioranza degli smartphone.
Prima del verdetto, gli esperti avevano sottolineato come nel caso di una vittoria da parte della società fondata da Steve Jobs, le aziende concorrenti si sarebbero ben guardate dal copiare il design di Apple, trovandosi costrette ad innovare, sviluppando nuove gamme di prodotti. Nel caso contrario, è stata prevista un’invasione sul mercato di prodotti «fotocopia» di Apple. Sempre secondo l'analisi di Chowdhry, Google vanta 14.770 brevetti nello spazio mobile, Apple 8.991 e Samsung (che è il leader del mercato) ben 64.976. Ciò significa che se anche Apple dovesse vincere la causa, i coreani farebbero leva sui loro innumerevoli brevetti per costringere Cupertino a negoziare un accordo.
Se la giuria si esprimesse a favore di Samsung, Apple farebbe lo stesso, così come Google, rileva l’analista di Global Equities Research, che userebbe i suoi «patents» per difendere i suoi partner OEM. Non a caso, secondo le indiscrezioni trapleate durante il processo che si è chiuso martedì con le 'arringhè degli avvocati, nel 2010 Apple aveva offerto a Samsung una licenza che sarebbe costata 30 dollari a smartphone, declinata dal produttore coreano: da allora è stata guerra aperta.
I giudici popolari che devono determinare l’esito del processo Apple contro Samsung in corso a San Jose, in California, la cui sentenza è prevista per questa settimana, hanno ricevuto un 'libretto di istruzionì di 100 pagine per aiutarli nella decisione. Lo rivela il sito specializzato Cnet. Le istruzioni, spiega il sito, serviranno per compilare due altri documenti attualmente ancora in bozza, dove materialmente sarà scritto il verdetto.
Il primo riguarderà le presunte violazioni da parte di Samsung del copyright, sarà di 17 pagine e conterrà 33 domande, mentre il secondo, che riguarderà i 'reatì di Apple, sarà di 9 pagine e 23 domande. Il giudice Lucy Koh, che ha condotto il processo durato circa un mese, ha ripetutamente chiesto alle parti di arrivare a un accordo prima della sentenza, richiesta però rigettata dalle parti: «Vedo dei pericoli per entrambe le parti se si arriverà a un verdetto – ha affermato nei giorni scorsi Koh – sarebbe preferibile un accordo».
Intanto, Samsung investe 4 miliardi di dollari nel suo impianto di semiconduttori ad Austin, in Texas. «Siamo soddisfatti di ampliare la nostra presenza ad Austin e rafforzarci nei prodotti logici avanzati» afferma Woosung Han, presidente della Samsung Austin Semiconductor. I lavori di allargamento saranno avviati a breve e conclusi entro il 2013. Nell’impianto di Austin vengono prodotti i processori custom di Apple per iPhone e iPad.