I capi - per bambini e neonati - erano trasportati in colli di cartone con un furgone partito dall'Ungheria, condotto da un cittadino italiano, ed erano destinati alla grande distribuzione del territorio nazionale. In particolare, la merce era stata commissionata da una ditta italiana operante nel Nord-Est ad una società ungherese Piuttosto che rispettare la normativa nazionale vigente limitandosi a lavorazioni marginali, il prodotto risultava essere invece già completamente finito, con tanto di etichetta in lingua italiana, riportante anche taglia e futuro prezzo di vendita, già pronto per la vendita al dettaglio. La merce è stata avviata alle consuete analisi finalizzate alla verifica della salubrità dei materiali; il conducente del veicolo è stato denunciato per contraffazione e vendita di prodotti industriali con segni falsi o mendaci.