Proseguono le polemiche a Mazzarrà dopo le dimissioni dell'ultimo consigliere di maggioranza rimasto in carica, Antonino Leto che qualche giorno addietro ha inviato una nota al segretario generale con la quale «condividendo le motivazioni addotte dalla maggioranza consiliare nella lettera dello scorso 16 agosto» comunica la sua decisione di dimettersi dalla carica di consigliere comunale e «di sentirsi parte, a pieno titolo, del gruppo che ha sostenuto e che tutt’ora sostiene il sindaco ed il suo esecutivo». Una decisione – si legge ancora nella nota – scaturita anche dall’esame, assieme al proprio gruppo elettorale, di dissidi e fratture esistenti e persistenti, determinatesi a seguito delle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio. Leto comunque «conferma la fiducia al sindaco Salvatore Bucolo negli obiettivi programmatici, la stima e l’amicizia personale». Insomma lo stesso cliché che ha caratterizzato le dimissioni del presidente del consiglio Andrea Il Grande e dei consiglieri Alessandro Bucolo, Leonardo Torre, Salvatore Fontana, Domenico Ravidà (che conserva la carica di assessore), Francesca Merlotti e Rosalia Reale. In attesa della nomina del commissario da parte della Regione la minoranza ha dato mandato all’avvocato Antonio Catalioto, di portare le loro istanze in tutte le sedi giuridiche competenti. Il caso rischia anche di diventare un “precedente”. L’avvocato Catalioto si è già rivolto alla Procura ed all’Assessorato regionale agli enti locali, dal momento che si ravvisano elementi d’incostituzionalità nella legge regionale 35/97 in quella parte che prevede che in caso di dimissioni della maggioranza del consiglio, quest’ultimo viene sciolto, ma l’amministrazione resta in carica. Si preannunciano sviluppi interessanti
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