Dai paesaggi ai nudi, gli straordinari scatti in bianco e nero del grande fotografo Edward Weston (1886-1958) saranno in mostra dal 14 settembre a Modena, negli spazi espositivi dell'ex Ospedale Sant'Agostino. Dell'artista americano, considerato uno dei più grandi maestri della fotografia del '900, saranno esposte 110 immagini, tra le piu' famose, che ricostruiranno il suo incessante lavoro di indagine sul mezzo fotografico e la sua ricerca ostinata di purezza, nella forma e nelle composizioni. Promossa dalla Fondazione Fotografia-Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con il contributo di UniCredit e curata da Filippo Maggia, la mostra, che sarà inaugurata nei giorni del Festivalfilosofia, colma un vuoto in quanto ripropone l'opera di Weston a oltre quindici anni dalla sua ultima personale in Italia.
Proprio per questo la rassegna modenese punta a offrire una panoramica completa della sua produzione. Nel percorso espositivo troveranno quindi spazio tutti i temi indagati dal celebre fotografo americano, dai nudi ai paesaggi, attraverso una galleria di ritratti e di oggetti (dai famosi peperoni ai giocattoli indigeni) trasformati dall'artista in icone surrealiste e postmoderne. Spesso direttamente paragonata alla pittura e alla scultura, la fotografia di Weston è l'espressione di una incessante ricerca di purezza, nelle forme compositive così come nella perfezione quasi maniacale dell'immagine. L'autore indaga gli oggetti fino a immortalarli nella loro essenza, fino a eleggerli a metafore visive degli elementi stessi della natura.
Le opere selezionate da Filippo Maggia sono 110 fotografie originali, scattate dai primi anni '20 fino agli anni '40, in gran parte provenienti dal Center for Creative Photography di Tucson dove è conservato il più grande archivio dell'autore. Realizzate dall'artista stesso o sotto la sua diretta supervisione, le stampe fotografiche di Weston sono infatti una parte fondamentale e imprescindibile del suo lavoro: stampe a contatto, di piccolo o medio formato, nelle quali non è concessa alcuna manipolazione dell'immagine. Ogni dettaglio, descritto con una nitidezza assoluta, concorre a definire la sua idea di perfezione, indagando l'entità stessa della materia e le molteplici sensazioni che è capace di trasmettere. La retrospettiva proseguirà in una seconda tappa italiana a Foligno, dove dal 16 dicembre sarà allestita al Ciac-Centro Italiano Arte Contemporanea.
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