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Agli Us Open
è attesa
per il derby

Roberta Vinci e Sara Errani
Una vita fianco a fianco, con la racchetta che spinge la palla nella stessa direzione, e trofei, lacrime, terra e cemento condivisi insieme. Ora rivali, anzi 'migliori nemiche', con la rete a separarle e un sogno inedito per entrambe da inseguire: Sara Errani e Roberta Vinci non saranno mai avversarie nella vita, e lo giurano anche adesso, alla vigilia di uno storico - per loro e per il tennis italiano - quarto di finale agli Us Open. "L'amicizia vale più di una semifinale di Slam - dice la Vinci, tarantina, protagonista dell'impresa con l'eliminazione della numero 2, la polacca Agnieszka Radwanska, in due set - quando sono entrata negli spogliatoi Sara era lì ad aspettarmi ed abbiamo versato insieme lacrime di gioia. Le mie erano lacrime anche di paura, di nervosismo, ma belle sensazioni, sto vivendo emozioni fantastiche". Domani Sara e Roberta, amiche per la pelle e compagne di doppio di lungo corso, dovranno vestire i panni delle nemiche, assicurando comunque all'Italia un posto in semifinale. "Sono felice, siamo felici - dice la tennista pugliese parlando anche per Sara -. E' la mia miglior amica e vivremo insieme una momento storico: comunque vada un'italiana sarà in semifinale agli US Open". Una sfida particolare, in cui l'emozione agonistica si mescola con quella dei sentimenti. "Non sarà facile soprattutto dal punto di vista mentale, ci alleniamo insieme e giochiamo insieme in doppio, quindi ci conosciamo alla perfezione - sottolinea la Vinci -. Forse qui la superficie aiuta più me che lei, Sara sulla terra è ancora più forte. Ognuna comunque giocherà la sua partita...". Nessun allenamento comune prima della grande sfida ("Lo facciamo quando giochiamo in doppio, non quando siamo impegnate in singolare"). Ma per stemperare l'attesa la serata sarà in tandem: "Andremo a cena insieme, lo abbiamo sempre fatto in questi giorni. Alla fine è solo una partita di tennis". Nei suoi occhi scorrono ancora le immagini del trionfo sulla Radwanska (6-1 6-4). "Mi sono davvero piaciuta, mi do un nove e mezzo perché è bello avere sempre quel mezzo punto di miglioramento - sorride l'azzurra -. E' vero che ci avevo perso sempre nei quattro precedenti, però mi sono accorta fin dai primi game che il mio tennis le dava fastidio. Ho vinto con la testa e con la tenacia. Sto bene mentalmente. E poi avere 29 anni a qualcosa serve, sono più determinata, ho più coraggio e non mi abbatto nei momenti difficili di un match come magari mi succedeva in passato". In semifinale una delle due azzurre troverà quasi sicuramente Serena Williams, il rullo compressore pronto a spianare ai quarti la bella serba Ana Ivanovic. Sara Errani ai brividi da slam è decisamente più abituata, ma certo con la Kerber è stata un'altra impresa. "Un incontro durissimo, tanti punti lottati, la stanchezza, la tensione in campo - racconta l'azzurra -. Ho seguito la tattica decisa prima con il mio coach e non le ho mai dato ritmo. Se mi metto a fare a pallate con la Kerber può finire pure in 40 minuti... Comunque nei momenti più duri ho cercato solo di pensare al punto successivo". Nella top ten, in corsa per il Masters di fine anno, i quarti agli Australian Open e il bis ora a New York, la finale al Roland Garros, quattro tornei vinti nel 2012: per la Errani il sogno continua. "E' il mio anno più bello - dice la romagnola - vincere ti trasmette tanta fiducia, so che posso giocarmela con tutte, anche con le più forti". Difficile quando, per una volta, dall'altra parte della rete c'é la migliore amica. (ANSA).

 

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