barcellonaCon un colpo di penna è stata cancellata la storia di una scuola prestigiosa che è stata riferimento per il mondo della cultura barcellonese per aver ospitato docenti di grande pregio e studenti (pensiamo a Vincenzo Consolo) che diventati personaggi di primo piano della storia letteraria del nostro paese. Barcellona si mobilita, seppur in colpevole ritardo contro la decisione, scaturita dai provvedimenti governativi in materia di ridimensionamento e riorganizzazione degli istituti scolastici, di togliere l’autonomia al liceo Classico “Valli” che da quest’anno scolastico sarà accorpato all’istituto comprensivo di Rometta retto dalla dirigente scolastica Venera Simeone. Una decisione quella dettata da una logica puramente economica e ragionieristica legata al calo demografico della popolazione studentesca in questi ultimi anni, che ad onor del vero è passata sotto silenzio nel momento in cui è stata ufficializzata e che solo adesso viene contestata nel tentativo di difendere l’identità dello storico istituto barcellonese.
A prendere posizione, con una nota del suo direttore è il centro studi “Nino Pino Balotta” che denuncia “ l’assoluto disinteresse dell’intera classe politica barcellonese – sindaco, parlamentari di rango, partiti – , nonché dei sindacati e della miriade di associazioni culturali, di fronte all’emergenza scuola, di cui il declassamento del Liceo Classico è una spia allarmante. L’assessore regionale Mario Centorrino, chiamato dal Ministero a dare attuazione alle direttive relative agli accorpamenti degli istituti scolastici, ha trovato soluzioni per diverse situazioni, lasciando però invariata la questione del Liceo Classico di Barcellona. Questo significa che il sindaco neo-eletto della città e la deputazione da essa espressa, anziché difendere a spada tratta l’autonomia dello storico istituto e il prestigio del più grosso centro della provincia, dopo il capoluogo, hanno preferito rimanersene tranquillamente in vacanza. La situazione della scuola barcellonese è molto preoccupante – prosegue l’associazione–. Ci sono diverse centinaia di alunni e di insegnanti costretti a svolgere la propria attività quotidiana in locali inadeguati (che costano molto cari all’erario), biblioteche pubbliche che operano in condizioni penose, docenti precari espulsi ogni giorno dal processo lavorativo, e nessuno di quelli che istituzionalmente dovrebbero occuparsene se ne dà pensiero. Lo stesso Liceo Valli che ha annoverato nella sua lunga storia docenti come Agostino Buda, Salvatore Romano, Giovanni Beninato e presidi come Carmelo Saija, che si distinse negli anni Settanta per la sua capacità di guidare con mano sicura una Scuola minacciata dalle turbolenze di gruppi di studenti facinorosi, a seguito di questo accorpamento subirà riflessi tutt’altro che trascurabili sul piano organizzativo e didattico, oltreché sul piano umano, per quanto riguarda specificatamente il personale dirigente e di segreteria e per questo ribadiamo che il declassamento doveva essere evitato a tutti i costi”. Da ultimo l’appello «a tutte le forze sane, affinché ci sia una massiccia mobilitazione, a livello istituzionale, ma anche di piazza, se necessario, affinché la decisione di declassare il Liceo Classico venga immediatamente ritirata e sia riconosciuto all’istituto il prestigio che gli compete».
Ma tra le “vittime” della riorganizzazione scolastica anche il preside Genovese che alle soglie della pensione sarà costretto a spostarsi da Barcellona a Lentini e percorrere oltre 120 chilometri al giorno.(r.m.)
barcellonaCon un colpo di penna è stata cancellata la storia di una scuola prestigiosa che è stata riferimento per il mondo della cultura barcellonese per aver ospitato docenti di grande pregio e studenti (pensiamo a Vincenzo Consolo) che diventati personaggi di primo piano della storia letteraria del nostro paese. Barcellona si mobilita, seppur in colpevole ritardo contro la decisione, scaturita dai provvedimenti governativi in materia di ridimensionamento e riorganizzazione degli istituti scolastici, di togliere l’autonomia al liceo Classico “Valli” che da quest’anno scolastico sarà accorpato all’istituto comprensivo di Rometta retto dalla dirigente scolastica Venera Simeone. Una decisione quella dettata da una logica puramente economica e ragionieristica legata al calo demografico della popolazione studentesca in questi ultimi anni, che ad onor del vero è passata sotto silenzio nel momento in cui è stata ufficializzata e che solo adesso viene contestata nel tentativo di difendere l’identità dello storico istituto barcellonese. A prendere posizione, con una nota del suo direttore è il centro studi “Nino Pino Balotta” che denuncia “ l’assoluto disinteresse dell’intera classe politica barcellonese – sindaco, parlamentari di rango, partiti – , nonché dei sindacati e della miriade di associazioni culturali, di fronte all’emergenza scuola, di cui il declassamento del Liceo Classico è una spia allarmante. L’assessore regionale Mario Centorrino, chiamato dal Ministero a dare attuazione alle direttive relative agli accorpamenti degli istituti scolastici, ha trovato soluzioni per diverse situazioni, lasciando però invariata la questione del Liceo Classico di Barcellona".