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Dna, ecco la mappa
della materia oscura

Arriva la mappa della 'materia oscura' della biologia: il cosiddetto Dna spazzatura, al quale per decenni era stata assegnata questa etichetta nella convinzione della sua inutilità, si rivela invece un autentico regista del codice genetico. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature, si deve al consorzio internazionale Encode (Encyclopedia of Dna Elements) e assegna una funzione ad almeno l'80% dell'intero genoma. Obbliga inoltre a rivedere le definizioni di 'gene'.

Più del 90% dell'intero genoma è composto da sequenze che non esprimo proteine e per questo motivo è stato considerato per lungo tempo privo di qualsiasi funzione. L'importanza di questo Dna spazzatura, trattato come una sorta di relitto dell'evoluzione, è venuta lentamente alla luce negli ultimi anni fino a far sospettare oggi che queste sequenze non codificanti siano siano dei veri e propri 'registi' occulti in grado di controllare l'espressione di geni già conosciuti.

Il progetto Encode ha ora completato e messo a disposizione dell'intera comunità scientifica le sequenze di 1.640 genomi, completate con le informazioni relative alle numerose strutture molecolari associate. Tra queste ci sono gli istoni, ossia le molecole che 'impacchettano' la catena di Dna.

E' stata ottenuta così una vera e propria mappa a disposizione dei ricercatori per aiutarli nella comprensione delle complesse interazioni in gioco tra i numerosi elementi del sistema costituito tra le informazioni, anche quelle 'senza senso', contenute nel 'libretto di istruzioni', il Dna, e le strutture che ne permettono l'espressione.

Tra le prime evidenze, che confermano molti degli studi realizzati negli ultimi anni, messe in luce grazie ai dati del progetto, emerge che almeno l'80% del genoma, comprese le sequenze apparentemente prive di senso, svolge funzioni importanti. Le lunghe 'strane' sezioni tra i vari geni, sequenze che codificano proteine, sono costituite in realtà da elementi stimolatori e promotori per la trascrizione dei geni. L'analisi sistematica, attraverso l'uso di potenti calcolatori, delle lunghe genetiche ha permesso di comprendere la funzione di buona parte di quello che era definito Dna spazzatura, classificandolo ora come Dna non codificante, che non esprime proteine, ma che riveste funzioni cruciali per il funzionamento dell'intero sistema. Il 'nuovo' Dna che emerge dal progetto Encode è una molecola tridimensionale più complessa di quanto ritenuto finora e costituita per gran parte da sistemi di controllo dei geni.

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