Lunedì 23 Dicembre 2024

Monti: la crisi si allontana
Squinzi: autunno bollente

"Rischiavamo di essere travolti da una crisi finanziaria come era avvenuto al di là del mare, quest'anno questa prospettiva è decisamente allontanata". Lo afferma il premier Mario Monti in una intervista rilasciata al direttore del Tg Norba 24, Enzo Magistà, in vista della sua visita a Bari, venerdì prossimo, in occasione della inaugurazione della Fiera del Levante. Ma il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, lancia l'allarme per quello che definisce un "autunno bollente". E la Cgil non esclude lo sciopero generale.

E' cominciato intanto a palazzo Chigi l'incontro fra il governo e le imprese per discutere di come rilanciare la "produttività e la competitività per la crescita e l'occupazione".

NAPOLITANO - "Non c'e dubbio che c'é stata una forte ripresa di fiducia nei confronti dell'Italia, anche per merito della personalità di Mario Monti". Lo sottolinea il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una conferenza stampa oggi a Merano. C'é all'estero una maggiore "fiducia della sostenibilità finanziaria dell'Italia, della sua solidità di base e del sistema bancario, che è maggiore anche di Paesi importanti e virtuosi", aggiunge.

Il livello attuale del differenziale tra Btp, Btt e Bund tedeschi "non è assolutamente spiegabile sulla base dei dati fondamentali dell'economia; c'é un cospicuo sovrappiù che rappresenta un problema non solo per l'Italia ma per l'Euro", afferma il capo dello Stato.

"E' essenziale" che le forze politiche e i cittadini "non smarriscano mai la consapevolezza delle straordinarie conquiste di civilità" portate dall'Ue, dichiara il presidente della repubblica in un incontro con i presidente della Repubblica austriaca Heinz Fischer.

MONTI - "Siamo ripartiti, io sono molto lieto di questa occasione di intervento a Bari alla Fiera del levante; pensiamo - dice Monti - a un anno fa all'inaugurazione della precedente Fiera del Levante". "Bari - continua il premier - guarda alla Grecia paese che tutti amiamo e dal quale abbiamo tutti preso tanto culturalmente e storicamente, un anno fa non eravamo ancora ben consapevoli ma rischiavamo di essere travolti da una crisi finanziaria come era avvenuto al di là del mare. Quest'anno questa prospettiva è decisamente allontanata".

"Molto della sorte dei lavoratori, degli imprenditori e del Paese" è nelle mani delle parti sociali italiane "e non solo e non tanto nelle mani del governo". Lo afferma il premier intervistato da Telenorba. Secondo il capo del governo, finora "poco è stato fatto in materia di costo del lavoro per unità di prodotto, innovazione nei meccanismi di determinazione di salari, recuperi di produttività, tutte cose che sono fondamentali per rendere più competitiva l'economia italiana".

SQUINZI - "L'autunno è già caldo, è bollente". Così il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi, rispondendo a una domanda di Maurizio Belpietro nel corso de 'La Telefonata' sulle crisi aziendali in corso. "Il problema - dice - è avere una politica industriale chiara, per il momento questo non sta succedendo".

"Sicuramente bisogna lavorare sulla detassazione dei salari" per dare uno stimolo ai consumi e far ripartire la crescita. E' questa una delle priorità indicate dal presidente di Confindustria, in vista del tavolo di oggi con il governo. "Mi auguro - afferma - che questo spazio ci sia".

Al tavolo di oggi, prosegue Squinzi, "mi aspetto un'apertura, una maggiore disponibilità in direzione della crescita. Fino ad ora non ne abbiamo avuta molta". Il leader di Confindustria parla di due tipi di interventi per rilanciare la crescita. Alcuni con "effetti immediati", altri a medio e lungo termine. Tra i primi Squinzi cita "lo stimolo ai consumi interni, che è il modo più diretto. Il calo della produzione industriale italiana è legato principalmente alla flessione dei consumi interni, dovuta in particolare al prelievo fiscale", precisa. Tra le misure a più lungo termine, Squinzi invece cita "il sostegno alla ricerca, necessario per essere capaci di creare innovazione".

CAMUSSO - La Cgil non esclude lo sciopero generale: "Non l'abbiamo mai escluso, non vedo perché ci sia questo dubbio", ha risposto Susanna Camusso, segretario generale, ai cronisti. "Ne stiamo discutendo", ha aggiunto a margine di un'assemblea dei delegati bolognesi.

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