Lunedì 23 Dicembre 2024

Prime piogge, rischio dissesto idrogeologico

l Responsabile Territoriale CISL Roberto Isgrò nell'imminenza della stagione invernale sollecita l'intervento delle varie istituzioni e fa notare che “i fattori che presumibilmente hanno portato ad allagamenti e distruzione e/o comunque condizioni di rischio,
 
condizione di rischio che risulta essere sistemica e non sporadico o casuale, non sono stati ancora rimossi"
 
(strozzature del letto delle saie, delle imboccature nei cunettoni artificiali, delle uscite degli stessi e sottopassi della Strada Statale Oreto della Saia Pantano, Bizzarro, Cavaliere e strozzatura della condotta ed uscita della via Saia Oreto e Pozzo Perla). Condizioni di pericolo create dall’uomo e non da condizioni straordinarie naturali, e che l’uomo deve provvedere a risanare, ripristinando, lo stato dei luoghi”.
 
“La mancata tragedia in termine di vite umane nelle alluvioni del 2008 e 2011, così come la costante condizione di rischio – continua Isgrò - non può giustificare la mancanza di azioni o interventi tecnici necessari ad abbassare il livello di rischio, né tanto meno l’immobilismo può essere giustificato dall’incapacità d’individuare le competenze. Addirittura dopo 9 mesi ancora sulla Statale Oreto non sono stati ripristinati i muri o parapetti, distrutti dall’alluvione del 2011, per rendere sicuro il sovrappasso sulla Saia Cavaliere.”
“Oltremodo è utile ricordare – conclude la nota - che la responsabilità morale, oltre che quella civile, in caso di ulteriore disastro è in capo agli enti ed istituzioni che organizzano e vigilano la vita quotidiana dei cittadini e del territorio”.

Il Responsabile Territoriale CISL Roberto Isgrò nell'imminenza della stagione invernale sollecita l'intervento delle varie istituzioni e fa notare che “i fattori che presumibilmente hanno portato ad allagamenti e distruzione e/o comunque condizioni di rischio, condizione di rischio che risulta essere sistemica e non sporadico o casuale, non sono stati ancora rimossi" (strozzature del letto delle saie, delle imboccature nei cunettoni artificiali, delle uscite degli stessi e sottopassi della Strada Statale Oreto della Saia Pantano, Bizzarro, Cavaliere e strozzatura della condotta ed uscita della via Saia Oreto e Pozzo Perla). Condizioni di pericolo create dall’uomo e non da condizioni straordinarie naturali, e che l’uomo deve provvedere a risanare, ripristinando, lo stato dei luoghi”. “La mancata tragedia in termine di vite umane nelle alluvioni del 2008 e 2011, così come la costante condizione di rischio – continua Isgrò - non può giustificare la mancanza di azioni o interventi tecnici necessari ad abbassare il livello di rischio, né tanto meno l’immobilismo può essere giustificato dall’incapacità d’individuare le competenze. Addirittura dopo 9 mesi ancora sulla Statale Oreto non sono stati ripristinati i muri o parapetti, distrutti dall’alluvione del 2011, per rendere sicuro il sovrappasso sulla Saia Cavaliere.”“Oltremodo è utile ricordare – conclude la nota - che la responsabilità morale, oltre che quella civile, in caso di ulteriore disastro è in capo agli enti ed istituzioni che organizzano e vigilano la vita quotidiana dei cittadini e del territorio”.

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