L'indagine dei finanzieri aquilani, coordinata dal Procuratore della Repubblica del capoluogo, Alfredo Rossini e diretta dal Pubblico Ministero Antonietta Picardi - riferisce la Gdf - ha fatto luce "su gravi e reiterate indebite percezione di fondi pubblici nell'opera di ricostruzione di numerosi condomini, ville e case, tutte nel capoluogo". Per questo, oltre all'imprenditore, sono indagati alcuni tecnici, per aver asseverato lavori mai eseguiti o eseguiti in forma diversa da quella reale, un amministratore di condominio e alcuni proprietari di abitazioni, beneficiari dell'aiuto di Stato, per un totale di 43 persone. L'inchiesta ha avuto inizio circa un anno e mezzo fa, grazie alle denunce di alcuni cittadini terremotati onesti che, a fronte della constatazione di lavori rendicontati in misura e maniera ben diversa dal reale, hanno deciso di rivolgersi alla Magistratura ed alla Guardia di Finanza. L'arrestato, che risulta iscritto alla Camera di Commercio come "piccolo imprenditore", titolare di ditta individuale artigiana, all'indomani del terremoto era riuscito ad accaparrarsi un numero rilevantissimo di lavori privati di ricostruzione - oltre 160 cantieri - tanto da risultare secondo solo ad un paio di note di società di capitali operanti nell' edilizia, nella classifica degli affidamenti. Sono state necessarie, quindi, "complesse ed elaborate" indagini di polizia economica e finanziaria che hanno richiesto l'attento esame di documenti contabili e fiscali, la verifica dei materiali utilizzati, di prestazioni effettivamente svolte, l'esame dei progetti presentati e della congruenza dei computi metrici, l'utilizzo di rilievi fotografici dei luoghi ante e post ricostruzione, ma anche esami testimoniali ed analisi di flussi finanziari - soprattutto concernenti il contributo di Stato - riferibili all'impresa coinvolta, ai tecnici, ai proprietari, ecc. Per le esigenze delle investigazioni, gli inquirenti hanno incaricato i geometri comunali di eseguire mirati sopralluoghi nei cantieri interessati.
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