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Ue contesta fondi
per precari e alberghi

Nell'elenco vi sono i fondi
utilizzati per realizzare alberghi e residence o per pagare i
catalogatori precari dei beni culturali. Nel mirino dell'Ue è
finito un lungo elenco di progetti del piano di spesa 2000/2006
che adesso Bruxelles non intende più riconoscere alla Regione
siciliana. Bloccata l'erogazione di 90 milioni di euro. E
chiesta la restituzione di altri 150 milioni. La commissione
europea ha considerato "viziata
da irregolarità" una parte della spesa certificata da Palazzo
d'Orleans durante i due ultimi governi guidati da Salvatore
Cuffaro e da Raffaele Lombardo. Secondo le verifiche condotte
dai funzionari Ue almeno l'8,47 per cento dei progetti non è in
regola perché gli appalti non sono stati assegnati
correttamente o i lavori non sono stati realizzati secondo le
procedure comunitarie.
I fondi congelati fanno parte dell'ultima tranche di Agenda
2000. La Regione adesso sta tentando di salvare i fondi con cui
sono stati pagati i circa 400 precari che hanno realizzato il
catalogo informatico dei beni culturali: un progetto costato in
totale 34 milioni e 500 mila euro. Di questa cifra 15,5 mln a
carico dell'Ue. La misura contesta da Bruxelles per il settore
turismo avrebbe invece registrato un tasso di irregolarità del
70 per cento. La regione dovrà ora decidere se provare a fare
opposizione a tutte le obiezioni avanzate. E' intanto ancora in
corso la querelle sull'alta decisione dell'Ue sullo stop alla
spesa dei fondi del piano 2007/2013 cha ha bloccato circa 600
milioni di euro del cosiddetto Fesr destinato a finanziare la
realizzazione di infrastrutture.

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