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Naufragio Lampedusa
Giallo su barcone

La Guardia Costiera ha recuperato poco fa al largo di Lampedusa il cadavere di un uomo che era a bordo dell'imbarcazione naufragata ieri a poca distanza dall'isola.
Le ricerche nella zona proseguono intensamente con un vasto dispositivo aero-navale, poiché i naufraghi, ascoltati dalla Guardia Costiera e dalla Guardia di Finanza hanno ribadito che a bordo dell'imbarcazione diretta verso Lampedusa vi erano un centinaio di persone.

E' giallo sul barcone carico di migranti che sarebbe naufragato a circa dieci miglia da Lampedusa, nei pressi dell'isolotto di Lampione. Le unità impegnate nelle operazione di ricerca e soccorso, che fino ad ora hanno raccolto 54 superstiti, non hanno infatti trovato traccia del relitto. Un'ipotesi è che l'imbarcazione sarebbe affondata rapidamente, anche se le condizioni meteo nella zona non sono proibitive e in mare non state trovati segnali dell'avvenuto naufragio. L'altra possibilità e che gli immigrati siano stati abbandonati nei pressi dell'isolotto di Lampione dagli scafisti, che sono poi rientrati velocemente verso le coste tunisine. Ma questa ricostruzione non spiegherebbe come mai l'imbarcazione non sia stata subito intercettata dai mezzi navali ed aerei che hanno partecipato alle ricerche non appena ricevuto l'Sos lanciato intorno alle 18 di ieri non con un satellitare ma con un telefono Gsm, dunque nei pressi di Lampedusa. Le ricognizioni nella zona, cominciate quando non era ancora calata l'oscurità, non hanno infatti dato alcun esito.

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L'allarme è scattato nel tardo pomeriggio di ieri in seguito a una telefonata giunta alla Capitaneria di porto di Palermo. Un immigrato ha detto di trovarsi a bordo di un barcone in difficoltà, con un centinaio di persone a bordo, a poca distanza dalla costa di Lampedusa. Immediatamente sono state avviate le ricerche che sono proseguite durante la notte. Intorno alle 2:30 le unità impegnate nei soccorsi hanno individuato la zona del naufragio, a circa 12 miglia dall'isola, e raccolto i primi superstiti. Nelle operazioni di ricerca e soccorso sono impegnate tre motovedette della Guardia costiera e tre della Guardia di finanza, oltre alle tre unità militari Nato, una delle quali batte bandiera italiana, e ad alcuni mezzi aerei. La zona viene illuminata anche con razzi di segnalazione, visibili in lontananza dall'isola.

Sono 54 i migranti recuperati fino ad ora dalle unità impegnate nelle ricerche dei dispersi coinvolti nel naufragio di un barcone avvenuto a circa dieci miglia a ovest di Lampedusa, nei pressi dell'isolotto di Lampione. Proprio a Lampione sono stati trovati alcuni naufraghi, che erano riusciti a raggiungere a nuoto lo scoglio. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, sul barcone - un vecchio motopesca in legno di dieci metri - viaggiavano oltre un centinaio di extracomunitari. Qualcuno ha parlato addirittura di 150 persone. All'appello, dunque, mancherebbero ancora decine di persone.

Le motovedette della Capitaneria hanno già sbarcato a Lampedusa 46 migranti, tra cui una donna; altri cinque si trovano su un pattugliatore della Guardia di Finanza e due su una nave militare tedesca mentre un naufrago che era in condizioni fisiche precarie è stato trasferito sulla terraferma in elicottero. Gli extracomunitari hanno detto di essere tunisini. Nelle operazioni di soccorso sono impegnate diverse motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, mezzi aerei e tre unità militari della Nato: una nave italiana, una tedesca e una turca. Nella zona è stato chiesto anche l'intervento di alcune imbarcazioni da diporto private e di un diving di sommozzatori per la ricerca di eventuali vittime.

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