Tolleranza zero. E' la linea adottata da Buckingham Palace nei confronti della rivista francese Closer, rea di aver pubblicato le foto in topless di Kate Middleton. I duchi di Cambridge, dopo essersi consultati con gli avvocati, hanno infatti deciso di querelare il settimanale edito dalla Mondadori (divisione Francia). La casa reale britannica è d'altra parte furente: "La loro privacy è stata violata in modo grottesco e del tutto ingiustificabile". Via i guanti, insomma. La comparsa delle immagini - scattate con un teleobiettivo la scorsa settimana mentre i duchi si trovavano in Provenza - ha scatenato la frenesia della stampa britannica (unanime la condanna), già sovraeccitata per il tour asiatico che vede impegnato William e Kate. Stando alle indiscrezioni, hanno reagito con "rabbia e disgusto". "Credono che sia stata oltrepassata la linea rossa", ha confidato al Times un assistente della coppia.
"Le loro Altezze Reali - prosegue il comunicato diffuso dal palazzo di St James, quello che segue le PR di Carlo d'Inghilterra e dei suoi figli - si trovavano in un luogo remoto. E' impensabile che qualcuno scatti delle foto del genere, figuriamoci pubblicarle". Immediata la replica di Closer Uk: "Noi non avremmo mai pubblicato, l'edizione francese dipende da una società diversa dalla nostra". Inutile dire che a Parigi la pensano diversamente. La direttrice di Closer, Laurence Pieau, si dice infatti "stupita" per il "caos" sollevato. "La stampa inglese mi copre di ingiurie e minacce: è come se avessimo ucciso una seconda volta la principessa Diana". Poi ribatte pan per focaccia. "Tutto questo è aberrante e smisurato. Si dimentica che sono stati gli anglosassoni a inventare i tabloid".
Infine una nota 'tecnica'. "Le fotografie non hanno niente di insultante per Kate. Sono gioiose. E abbiamo scelto le più dignitose". Come dire, c'era altro e siamo stati pure misericordiosi. Pieau non ha però fatto i conti con William. Secondo Nicholas Witchell, Royal Correspondent della Bbc, l'erede al trono è "furioso". "E' assolutamente determinato a difendere la privacy di sua moglie e d'altra parte è sempre stato molto protettivo nei suoi confronti. La sua rabbia è montata nel corso della giornata". Da qui la decisione di non porgere l'altra guancia e ribattere ad alzo zero. Una mossa vista con favore da Max Clifford, il promoter che lanciò i Beatles. "Se un editore sa che pubblicare una foto di Harry, William o Kate scattata in ambito privato gli costa un sacco di soldi, non lo farà". Clifford non è uno stinco di santo: il suo coinvolgimento con i tabloid è risaputo. E infatti non è latore di un messaggio 'integralista'. "Se Kate fosse stata ripresa nell'atto di compiere qualcosa di pericoloso o di sconveniente per il pubblico britannico allora le immagini sarebbero state giustificate". Pieau non se ne capacita. "Confesso di essere sbalordita; non pensavo che toccando la famiglia reale avremmo provocato un tale moto di protesta". Toccare per credere.
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