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Passera: "Serve chiarezza"
Convocato Marchionne

Il governo scende in campo e, in un clima di grande fibrillazione, sollecitato a gran voce da sindacati e politici, chiede alla Fiat "di fare al più presto chiarezza al mercato e agli italiani" sugli impegni per il Paese. I contatti con Sergio Marchionne, sono continui da giorni e non è escluso che, al ritorno dagli Usa dell'ad del Lingotto, previsto per la prossima settimana, ci possa essere un incontro. Nessuna convocazione ufficiale, chiarisce il ministro del lavoro, Elsa Fornero. "Vorremmo approfondire con Marchionne - spiega - che cosa ha in mente per i suoi piani d'investimento e per l'occupazione nel Paese. Non ho il potere di convocare l'ad di una grande azienda, ma gli ho dato alcune date disponibili. Non ci ha ancora risposto, ma confido che potremo incontrarci nei prossimi giorni. Non convoco nessuno ma vorrei discutere". 'Il governo ed io - afferma il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera - faremo tutto il possibile, nell'ambito delle norme, per assicurare che le responsabilità che Fiat ha preso nei confronti dell'Italia vengano rispettate e ben chiarite". Passera assicura che il governo si adopererà "perché nell'ambito della crescita di Fiat l'Italia abbia un ruolo importante", ma ribadisce che "non è pensabile che la politica si sostituisca alle scelte imprenditoriali e di investimento ma assicuriamo massima attenzione ed impegno". Il ministro chiarisce inoltre che "massima attenzione non deve significare telecronaca dei contatti, delle telefonate o degli incontri perché la Fiat è un'azienda quotata che deve seguire delle precise regole in termini di comunicazione ai mercati". "Possiamo aspettare ancora? Facciamo le telefonate? O è ora che il governo prenda in mano la situazione? E non chieda a Fiat cosa intende fare, ma dica a Fiat cosa intende fare il Paese?", tuona Susanna Camusso, leader della Cgil, aggiungendo che "l'azienda ha preso in giro tutto il Paese" e che è l'occasione per una scelta unitaria. Per il numero uno della Fiom, Maurizio Landini, dev'essere il premier Mario Monti a convocare azienda e sindacati "dopo due anni di vuoto e assenza del governo". Concordano con Passera il segretario generale della Cisl, Raffale Bonanni e dell'Ugl, Giovanni Centrella. "Chiedo con insistenza a Marchionne - dice Bonanni - di arrivare a un chiarimento pubblico con noi prima di presentare il piano a ottobre per fugare ogni equivoco. Se salta la Fiat centinaia di migliaia di persone nel centro-sud sono nei guai". Dopo il duro attacco del patron di Tod's Diego Della Valle, critiche ai vertici Fiat continuano ad arrivare anche dal mondo politico. "La questione Fiat è centrale per il Paese, bisogna fare di tutto perché il piano si realizzi", afferma il segretario del Pdl, Angiolino Alfano. "Fabbrica Italia non c'é oggi perché non c'era neanche allora. Lo spettacolo non è simpatico perché dietro queste polemiche ci sono stabilimenti in gran parte fermi, un sacco di lavoratori nei guai", osserva il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, mentre per il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini "la Fiat adotta in modo disinvolto una politica legittima, ma moralmente discutibile". Interviene anche il governatore del Piemonte, Roberto Cota, che venerdì vedrà Passera. "La Fiat - sottolinea - deve dire con chiarezza che cosa intende fare perché questo continuo stillicidio di dichiarazioni è molto dannoso, per i lavoratori, per tutto il nostro sistema produttivo e per la credibilità del territorio. L'azienda deve sapere che Torino e il Piemonte, che le hanno dato tanto, non possono essere trattati come un qualsiasi posto del mondo dove può essere più o meno conveniente impiantare uno stabilimento"

 

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