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Il Papa a Beirut
"Testimoni di pace"

"Servire giustizia e pace in un mondo dove la violenza non cessa" è una "urgenza" e il Papa prega Dio di dare a questa regione, al Medio Oriente, dei servitori della pace e della riconciliazione. Perché tutti possano vivere pacificamente e con dignità". Questa, ha detto nella messa celebrata a Beirut, "é una testimonianza essenziale che i cristiani debbono dare qui, in collaborazione con tutte le persone di buona volontà". 

"Il servizio - ha detto Benedetto XVI celebrando alla presenza di 300 tra vescovi e patriarchi del Medio oriente l'unica messa pubblica del suo 24.mo viaggio internazionale, nel City Center Waterfront di Beirut, costruito utilizzando le macerie della guerra civile che ha insanguinato il Libano e dopo la quale è nato l'attuale assetto istituzionale, che dà rappresentatività a tutte le componenti religiose ed etniche del Paese dei cedri - è un elemento costitutivo dell'identità dei discepoli di Cristo". "La vocazione della Chiesa e del cristiano è di servire, come il Signore stesso ha fatto, gratuitamente e per tutti, senza distinzione. Così, servire la giustizia e la pace, in un mondo dove la violenza non cessa di estendere il suo corteo di morte e di distruzione, è un'urgenza al fine di impegnarsi per una società fraterna, per costruire la comunione! Cari fratelli e sorelle, - -ha rimarcato - prego particolarmente il Signore di dare a questa regione del Medio Oriente dei servitori della pace e della riconciliazione, perché tutti possano vivere pacificamente e con dignità. E' una testimonianza essenziale che i cristiani debbono dare qui, in collaborazione con tutte le persone di buona volontà. Vi chiamo tutti ad operare per la pace. Ciascuno al proprio livello e là dove si trova".

"Il servizio - ha detto in un ulteriore passaggio - deve ancora essere al cuore della vita della comunità cristiana stessa. Ciascun ministero, qualsiasi incarico nella Chiesa, sono prima di tutto un servizio di Dio e dei fratelli. E' questo spirito che deve animare tutti i battezzati, gli uni verso gli altri, specialmente con un impegno effettivo accanto ai più poveri, agli emarginati, a quanti soffrono, affinché sia preservata l'inalienabile dignità di ogni persona. Cari fratelli e sorelle che soffrite nel corpo o nel cuore, - ha commentato - la vostra sofferenza non è vana. Cristo Servo si fa vicino a tutti coloro che soffrono. E' presente accanto a voi. Possiate trovare sulla vostra strada fratelli e sorelle che manifestano concretamente la sua presenza amorevole che non può abbandonarvi".

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