C'é chi trascorreva gran parte del proprio tempo al bar sorseggiando caffé, chi assieme ai colleghi passeggiava tranquillamente tenendosi sotto braccio, chi usciva per il pranzo e tornava dopo due ore (la pausa è di 30 minuti) e chi non tornava proprio. Qualcuno addirittura se ne andava chissà dove durante l'orario di lavoro ma risultava regolarmente al suo posto. Per un mese la guardia di finanza ha filmato i movimenti dei dipendenti dell'ufficio per il garante dei detenuti. Si tratta di un ufficio speciale, dove lavora personale della Regione siciliana, che si trova in una palazzina in via Magliocco, strada pedonale in pieno centro a Palermo. Tredici sono le persone indagate per assenteismo, praticamente tutti i dipendenti dell'ufficio. Il danno per le casse pubbliche secondo gli investigatori sarebbe di 250 mila euro. Dietro l'inchiesta c'é un scontro durissimo che va avanti da mesi tra il Garante, il senatore Salvo Fleres (Grande sud), e il dirigente dell'ufficio speciale, Lino Buscemi. E' stato proprio Fleres a segnalare "più volte, ma invano, anomalie nella gestione dell'ufficio", in una nota al dipartimento regionale Funzione pubblica e al presidente della Regione, "per i provvedimenti di loro competenza". A marzo era scattata una perquisizione: gli investigatori acquisirono decine di carte per verificare se, dopo i primi accertamenti della finanza effettuati il 30 novembre scorso, gli orari di lavoro fossero stati "aggiustati". All'inizio dell'anno, però, era stato Fleres, nominato garante dall'ex presidente della Regione Totò Cuffaro, a finire al centro delle polemiche, dopo una relazione consegnata proprio da Buscemi al governatore Raffaele Lombardo. Sotto accusa il compenso del senatore (425 mila euro di indennità percepite dal 2006 al 2011) e alcune consulenze. Nell'ultima finanziaria la giunta regionale aveva previsto la soppressione della figura del Garante, con l'obiettivo di tagliare la spesa, e il mantenimento dell'ufficio speciale. La norma però è stata modificata dall'Assemblea regionale: alla fine è stato approvato un emendamento che ha mantenuto il garante, cancellando il compenso ora a "titolo gratuito". Il budget dell'ufficio, intanto, è stato notevolmente ridotto: da un milione e 100 mila euro ad appena 60 mila euro. Oltre alla sede di Palermo, il garante può contare anche su una sede a Catania dove lavorano altre quattro persone (compreso un dirigente). "L'ufficio opera a contatto con i detenuti, svolgiamo un'attività delicata - dice Buscemi - la verità è che Fleres nella sede di Palermo non ha mai messo piede e solo dopo le polemiche sul suo compenso ha cominciato a visitare qualche penitenziario, cosa che avrebbe dovuto fare fin dall'inizio del suo mandato, che dura 7 anni, come il presidente della Repubblica". Buscemi, accusato di concorso per omissione di controllo, è sicuro di potere dimostrare "la sua estraneità". Gli assenteisti sono stati seguiti dalle telecamere e dai finanzieri impegnati in appostamenti, pedinamenti e servizi di osservazione. I militari hanno così sequestrato i "fogli di presenza" giornalieri compilati e sottoscritti dai dipendenti risultati assenti ripetutamente dal proprio posto di lavoro. E' stata così rilevata la non rispondenza degli orari riportati sui "fogli presenza" con quelli effettivamente svolti nell'arco delle giornate monitorate attraverso video-riprese e pedinamenti. Le indagini proseguono per fare luce anche su altri aspetti relativi alle modalità di gestione e di funzionamento complessivo dell'ufficio. (ANSA).
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