Lunedì 23 Dicembre 2024

Segnale di crescita Pil
nel primo trimestre 2013

L'economia, come dimostrano gli ultimi dati del Def, "non cresce, ma ciò non significa che non rispetteremo gli impegni presi dal precedente governo: arriveremo comunque al pareggio di bilancio" il prossimo anno. Lo ha detto il sottosegretario Antonio Catricalà in una intervista pubblica alla Luiss.

"Ciascuno di noi sa bene che se il Paese avrà bisogno di noi non potremo tirarci indietro, ma io sono sicuro che non è possibile che si ripresenti una situazione" come quella che ci ha portato al governo, ha aggiunto Catricalà, rispondendo ad una domanda sul futuro del governo.

Nel 2013 il Pil si ridurrà dello 0,2% "principalmente per l'effetto di trascinamento del calo registrato l'anno precedente; infatti la variazione trimestrale del Pil inizierebbe ad essere positiva già a partire dal primo trimestre". Lo chiarisce la Nota di Aggiornamento al Def.

DEFICIT 2012 PEGGIORA PER MENO ENTRATE E COSTO DEBITO - Nel 2012 l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche è stimato al 2,6% del Pil, superando di circa 1 punto percentuale il valore indicato nel Def. "Il maggior deficit è correlato ad un'evoluzione delle entrate meno favorevole del previsto e a un maggior costo del servizio del debito, in parte compensato da una dinamica più contenuta delle altre voci di spesa corrente".

IN 2012 SPESA +8 MLD SU 2011 PER INTERESSI DEBITO - L'Italia quest'anno spenderà 86,119 mld per gli interessi sul debito, 8 mld in più rispetto al 2011. Nel 2013 la spesa salirà di 3,1 mld, collocandosi a 89,2 mld. Nel 2015 la spesa per il debito supererà i 100 miliardi attestandosi a quota 105,394 miliardi di euro.

TASSO DISOCCUPAZIONE SALIRA' ALL'11,4% NEL 2013 - Il tasso di disoccupazione raggiungerebbe in Italia il 10,8% nel 2012 per poi aumentare all'11,4% nel 2013. E' quanto indica la Nota di Aggiornamento al Def.

SEGNALI CONTRAZIONE OFFERTA CREDITO A PRIVATI - L'aumento degli spread ha conseguenze sugli "istituti operanti sul mercato interno che hanno visto aumentare i costi di approvvigionamento con una traslazione sui tassi di finanziamento a famiglie e imprese. La crescita dell'offerta di credito al settore privato è rallentata fino a dare segnali di contrazione", dice la Nota al Def.

SPESA FAMIGLIE IN CALO ANCHE IN 2013, -0,5% - Le famiglie torneranno a spendere di più solo nel 2014. Dopo un calo, stimato per quest'anno al 3,3%, nel 2013 ci sarà una ulteriore contrazione dello 0,5% e una ripresa (+0,6%) solo a partire dal 2014. Lo evidenzia la nota di Aggiornamento al Def. Pesano "l'andamento del mercato del lavoro e quello del reddito disponibile".

SU RALLENTAMENTO ECONOMIA PESANO TIMORI PER FISCO USA - "Secondo le principali organizzazioni internazionali, il rallentamento diffuso è anche dovuto alle criticità legate alla gestione della crisi dei debiti sovrani dei paesi dell'area dell'euro e ai timori legati alle imminenti decisioni di politica fiscale negli Stati Uniti". E' quanto si legge nella Nota di Aggiornamento al Def.

FONTI UE, ITALIA AVANTI SENZA INDUGI SU RIFORME - La Commissione Ue valuta positivamente il "raggiungimento" degli obiettivi di riduzione del deficit 2012 "nonostante la congiuntura economica negativa", e la conferma dell'avanzo primario per quest'anno e il 2013. Questa l'indicazione raccolta dall'Ansa da fonti comunitarie dopo la revisione del Def.

E' "importante" che l'Italia "mantenga la stessa determinazione" nell'andare avanti sulla strada delle riforme come fatto finora: la Commissione Ue "continuerà a monitorare da vicino" l'evoluzione della situazione. Lo hanno detto all'Ansa fonti comunitarie.

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