Sabato 21 Dicembre 2024

Ue: Italia maglia nera
per qualità dell'aria

Maglia nera per la qualità dell'aria all'Italia, che ha sforato i limiti Ue per il particolato, l'ozono e il monossido di carbonio, ma anche per il nickel e il benzene. E' quanto emerge dal rapporto 2012 dell'Agenzia Ue per l'Ambiente, presentato oggi a Bruxelles, relativo al periodo 2001-2010. Il Belpaese, si legge nel documento, è tra quelli che nel 2010 ha "superato più spesso" il valore limite annuale per le Pm10 (in vigore dal 2005), con Polonia, Slovacchia, Balcani e Turchia.
Anche "le concentrazioni di polveri sottili (Pm2.5) sono state più alte che il valore obiettivo annuale da raggiungere entro il 2010" (pure in Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia). L'Italia ha anche i valori europei più alti di particolato (dati 2009) nelle zone rurali, insieme a Ungheria e Olanda. Unica nota positiva, il "miglioramento nel corso degli anni" del numero di sforamenti su basi giornaliera delle Pm10, tra il 2001 e il 2005 e poi nel 2010. Record assoluto in negativo per l'Italia anche sul fronte dell'ozono, dove nel 2010 i valori europei più alti sono stati registrati nell'Italia settentrionale, la cui concentrazione ha superato di oltre due volte (oltre 45 000 μg/m3.h) la soglia limite. Maglia nera anche per il monossido di carbonio, di cui l'Italia è l'unico paese ad essere riuscito a sforare i limiti nel 2001, nel 2005 e nel 2010. Eccessiva poi la presenza di nickel nell'aria italiana in alcune zone, principalmente in siti industriali del Nord, e anche di benzene/benzopirene, dove tra le uniche quattro stazioni europee di misurazione a superare la soglia limite vi è la Sicilia.

Maglia nera per la qualità dell'aria all'Italia, che ha sforato i limiti Ue per il particolato, l'ozono e il monossido di carbonio, ma anche per il nickel e il benzene. E' quanto emerge dal rapporto 2012 dell'Agenzia Ue per l'Ambiente, presentato oggi a Bruxelles, relativo al periodo 2001-2010. Il Belpaese, si legge nel documento, è tra quelli che nel 2010 ha "superato più spesso" il valore limite annuale per le Pm10 (in vigore dal 2005), con Polonia, Slovacchia, Balcani e Turchia.

Anche "le concentrazioni di polveri sottili (Pm2.5) sono state più alte che il valore obiettivo annuale da raggiungere entro il 2010" (pure in Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia). L'Italia ha anche i valori europei più alti di particolato (dati 2009) nelle zone rurali, insieme a Ungheria e Olanda. Unica nota positiva, il "miglioramento nel corso degli anni" del numero di sforamenti su basi giornaliera delle Pm10, tra il 2001 e il 2005 e poi nel 2010. Record assoluto in negativo per l'Italia anche sul fronte dell'ozono, dove nel 2010 i valori europei più alti sono stati registrati nell'Italia settentrionale, la cui concentrazione ha superato di oltre due volte (oltre 45 000 μg/m3.h) la soglia limite.

 Maglia nera anche per il monossido di carbonio, di cui l'Italia è l'unico paese ad essere riuscito a sforare i limiti nel 2001, nel 2005 e nel 2010. Eccessiva poi la presenza di nickel nell'aria italiana in alcune zone, principalmente in siti industriali del Nord, e anche di benzene/benzopirene, dove tra le uniche quattro stazioni europee di misurazione a superare la soglia limite vi è la Sicilia.

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