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Sallusti, sospesa
esecuzione della pena

 

Ad Alessandro Sallusti, il direttore del Giornale condannato in Cassazione a 14 mesi di reclusione per diffamazione, verrà 'automaticamente' sospesa l'esecuzione della pena detentiva dalla Procura della Repubblica di Milano, in quanto risulta non avere cumuli di pena né recidive. Lo ha spiegato il Procuratore Bruti Liberati.
Bruti Liberati ha chiarito che "l' ordine di sospensione" dell'esecuzione della pena ha la durata di 30 giorni, come da codice, e sarà concesso 'automaticamente' non appena la Cassazione trasmetterà il dispositivo della sentenza alla Procura. Sallusti - che non ha 'cumuli' di pene, né gli è stata contestata la recidiva reiterata specifica - avrà quindi 30 giorni di tempo per chiedere al Tribunale di Sorveglianza (in composizione collegiale) una misura alternativa: l'affidamento in prova ai servizi sociali o la detenzione domiciliare o la semilibertà. I tempi di fissazione dell'eventuale udienza davanti ai giudici di Sorveglianza potrebbero essere 'lunghi', in quanto per le persone non detenute le prime date utili, da quanto si è saputo, sono tra luglio e settembre 2013. Il direttore del Giornale, però, ha già preannunciato che non chiederà misure alternative e, quindi, tra 30 giorni - come ha risposto a domanda precisa Bruti Liberati - "se ne riparlerà". Il procuratore ha precisato anche che, dopo la condanna definitiva in Cassazione per Sallusti, la competenza relativa all'esecuzione della pena spetta alla Procura della Repubblica e non alla Procura Generale poiché, rispetto al primo grado, è stata apportata una modifica solo sull'entità della pena.

Ad Alessandro Sallusti, il direttore del Giornale condannato in Cassazione a 14 mesi di reclusione per diffamazione, verrà 'automaticamente' sospesa l'esecuzione della pena detentiva dalla Procura della Repubblica di Milano, in quanto risulta non avere cumuli di pena né recidive. Lo ha spiegato il Procuratore Bruti Liberati.

 

Bruti Liberati ha chiarito che "l' ordine di sospensione" dell'esecuzione della pena ha la durata di 30 giorni, come da codice, e sarà concesso 'automaticamente' non appena la Cassazione trasmetterà il dispositivo della sentenza alla Procura. Sallusti - che non ha 'cumuli' di pene, né gli è stata contestata la recidiva reiterata specifica - avrà quindi 30 giorni di tempo per chiedere al Tribunale di Sorveglianza (in composizione collegiale) una misura alternativa: l'affidamento in prova ai servizi sociali o la detenzione domiciliare o la semilibertà. I tempi di fissazione dell'eventuale udienza davanti ai giudici di Sorveglianza potrebbero essere 'lunghi', in quanto per le persone non detenute le prime date utili, da quanto si è saputo, sono tra luglio e settembre 2013. Il direttore del Giornale, però, ha già preannunciato che non chiederà misure alternative e, quindi, tra 30 giorni - come ha risposto a domanda precisa Bruti Liberati - "se ne riparlerà". Il procuratore ha precisato anche che, dopo la condanna definitiva in Cassazione per Sallusti, la competenza relativa all'esecuzione della pena spetta alla Procura della Repubblica e non alla Procura Generale poiché, rispetto al primo grado, è stata apportata una modifica solo sull'entità della pena.

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