Tanta paura, undici feriti e l'ipotesi di un malore del macchinista, con i sistemi automatici di sicurezza di blocco del treno in qualche modo disattivati: questo il primo bilancio del tamponamento tra due convogli della metropolitana milanese avvenuto tra le stazioni di Garibaldi e Gioia poco prima le 10 del mattino, quindi superata da non molto l'ora di punta.
Secondo i primi accertamenti, sono nove i feriti lievi assistiti sul posto e due più seri ma non gravi portati in pronto soccorso: coloro che hanno riportato i danni maggiori accuserebbero uno schiacciamento toracico e sospette fratture alle gambe. Qualche preoccupazione in un primo momento aveva sollevato lo stato di agitazione di una passeggera incinta, ma la situazione sarebbe risolta. Molti i contusi che hanno ricevuto le prime cure in superficie, senza che nei vagoni si sia diffuso il panico. Ma molta paura sì. "Dopo il tamponamento c'é stato un breve periodo di totale black out, con i passeggeri che per guardarsi intorno hanno usato i display dei telefonini", dice una passeggera del convoglio che ha tamponato il secondo, fermo alla banchina.
"Poi la luce è tornata e siamo rimasti bloccati circa un quarto d'ora: quando il treno si è mosso verso la fermata la luce se ne è andata", prosegue la testimone, visibilmente colpita. Altri aggiungono che le porte del convoglio si sarebbero aperte solo perché i passeggeri hanno azionato manualmente la leva di emergenza. L'incidente, secondo il presidente dell'Atm Bruno Rota e l'assessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo, che hanno rapidamente raggiunto il luogo del tamponamento, sarebbe avvenuto per 'cause umane', in particolare per il "malore del macchinista, che è più di un'ipotesi", dice Rota.
Secondo Cattaneo "dalle prime ricostruzioni si è trattato di un errore umano indotto dal malore del macchinista, che poi si è ripreso, ma in qualche modo sono stati superati i sistemi di blocco automatico dei treni" che scattano al verificarsi di condizioni di pericolo, come quando due convogli si trovano oltre le distanze minime di sicurezza. "In effetti non c'é stato panico - conferma un impiegato che si trovava a bordo del treno tamponato - ma molta confusione: al momento dell'impatto eravamo quasi tutti seduti perché i vagoni erano poco affollati, ma abbiamo pensato subito a quali sarebbero potute essere le conseguenze se l'incidente fosse avvenuto nelle ore di punta, quando i treni sono più che pieni".
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